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Costume
Halloween, tremate le streghe non sono tornate. Purtroppo

Già, chissà quando torneranno? Le abbiamo fatte scappare quasi tutte. E ci sta bene. E quelle vere, che sono sopravvissute, o sono troppo poche, o sono troppo nascoste, o sono troppo annoiate. Gli uomini hanno paura delle donne in generale, figuriamoci delle streghe: quelle le temono come la peste, da sempre.

Abbiamo cercato di incatenarle; in periodi oscuri le abbiamo addirittura bruciate vive. E adesso le abbiamo fatte allontanare quasi del tutto: che razza di coglione è l'uomo di questo millennio.

E loro, le streghe, quelle vere, se la sono filata e ci hanno abbandonato. E per castigo e per meritata maledizione, ci hanno lasciato queste donne inette travestite da streghe, che streghe non sono; queste piccole donne che non sanno più nemmeno crescere. Ibridi indefiniti: forti con i deboli, e deboli con i forti. Piagnucolanti, rompicoglioni, petulanti, incerte, insicure, perennemente insoddisfatte e superficiali.

Finte streghe insomma, autentiche come una moneta da tre euro; aggressive e opportuniste senza motivo, e sempre con un "ma", un "se", un "però". Donne che amano viaggiare, ma che non sanno andare in macchina dall'altra parte dell'isolato; donne che dicono: "mi piace leggere ma non ho mai il tempo di farlo".

Battaglioni di oche decerebrate che il sabato sera (a volte anche il giovedì, o alla festa della donna o in occasione di altre ricorrenze idiote) arrembano nelle discoteche e nei locali come se dovessero riscrivere la storia del mondo, vestite come viados e armate di due o tre cellulari a testa che per tutta la sera, tra un cocktail, uno scarico di adrenalina e una sequela di idiiozie, arroventano a furia di mandare messaggi ad uomini annoiati, più stupidi di loro e che le hanno lasciate sole. Donne che han fatto dell'happy hour e delle palestre il loro tempio del niente.

Ma quando torneranno le streghe, quelle vere? Perchè la strega non è niente altro che una donna ordinaria che diventa straordinaria: è la figura femminile più bella del mondo. Veste di nero, ha i capelli lunghi, ed è quasi sempre spettinata; è femminile, sensuale, erotica. Indossa sempre gonne, tacchi a spillo. Ha sempre il rossetto color rosso sangue. E' cattiva, ma di quella cattiveria potente che ha bisogno dei giganti per esprimersi, non dei nani e dei falliti: ma soprattutto è immortale, ed è forte e decisa. Conosce tutti i trucchi, tutti i sortilegi, tutte le magie. E' la depositaria di tutti i segreti oscuri. Sopporta il dolore, non conosce la paura e qualcuna di loro sa addirittura volare.

La strega ama e odia con la stessa violenza, con la stessa determinazione e la stessa struggenza; dispensa vita e morte con la stessa precisione e convinzione. Quando c'è, non ti devi mai chiedere se è lì: non passa inosservata e la sua presenza riempie la casa, la strada, la città, la nazione, il mondo. L'universo.

La strega usa rasoi affilatissimi con la precisione di un chirurgo, non perdona; ma sa apprezzare chi le è fedele e forse può lasciarlo addirittura vivere. Ha carattere, è di parola e se ti dice che sei un uomo morto stai tranquillo: sei un uomo morto. Puoi contarci.

Tornate streghe, io vi imploro. Serve la vostra onesta cattiveria, non quella delle finte streghe che è sempre e solo gratuita e inutile; serve la vostra vera forza, non quella finta di chi non conosce la forza ma solo la menzogna della forza. Serve la vostra presenza, non questa assenza siderale di donne vere a cui ci avete condannato.

Entrate dalle finestre socchiuse sotto le spoglie di pipistrelli; tornate con le vostre nebulose e terrificanti apparizioni. Arrivate nel buio spaventandoci a morte, e guardateci negli occhi. Stappateceli se serve, inceneriteci se volete: perchè è meglio essere ciechi e polvere in un mondo dove si vedono streghe non streghe, donne non donne, e uomini non uomini. Ed è proprio questo che fa più paura di tutte le streghe del mondo.

Tremate uomini, perchè le streghe non sono ancora tornate e pregate affinchè ritornino. Andrebbero bene anche i riti con le candele nere, se servissero. Ma sono certo che basterebbero anche solo le lusinghe con le candeline bianche dell'Ikea. Magari un pò di musica, una bottiglia di quello buono in ghiaccio, qualche petalo di rosa sparso sul pavimento al loro rientro, pregandole di camminare a piedi scalzi su quei petali.

Inginocchiatevi e guardatele. A lungo, più a lungo che potete. Non dite niente, state zitti che è meglio. Restate muti e continuate a guardarle con occhi supplichevoli, più che potete e chissà... Magari una di quelle finte streghe potrebbe addirittura, d'incanto, o per malvagio sortilegio, trasformarsi di nuovo in vera strega. Magari butterà i suoi tre cellulari nella spazzatura, magari deciderà che la palestra e la discoteca e la giostra del niente, possono provare ad aspettare per qualche giorno. Magari deciderà di dare a tutti noi un'ultima possibilità.

Invochiamole, preghiamole. E alla fine, sono certo, le streghe torneranno.

Quando Mecenate era in punto di morte, il suo assistente , Quinto Flacco, era disperato: sia per l'imminente dipartita del suo mentore, che per il terrore che nessun poeta, nessun artista al mondo, avrebbe mai più avuto modo, dopo quell'evento nefasto, di emergere. Mecenate prima di morire lo rassicurò dicendogli: "non ti crucciare Flacco e sii speranzoso. Per ogni Virgilio che nascerà, nascerà un Mecenate". Ecco: facciamo in modo che per ogni strega vera, risorga un cavaliere vero; un uomo pronto a perdersi per lei, pronto a morire per quella strega che ci ha messo al mondo. Perchè come è stata capace di darci la vita, ricordiamocelo, è allo stesso modo capace di togliercela. E per farlo non deve fare nessuno sforzo, nessuna magia, non deve usare la stregoneria. A lei basta dire: "è finita" e scomparire dalla nostra esistenza, così come è apparsa.

E morte certa, allora, è già scesa su tutti noi.

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