Costume

L’italiana più famosa degli Emirati: "Qui le donne possono emergere"

Di Monica Camozzi

"In Italia serve una normativa per aprire le porte delle istituzioni e del lavoro alle donne in modo paritetico. Negli Emirati no"

“La legge sulle quote rosa? Ho partecipato alla sua stesura, come giurista facevo parte della fondazione Marisa Bellisario. Purtroppo in Italia serve una normativa per aprire le porte delle istituzioni e del lavoro alle donne in modo paritetico. Invece negli Emirati no. La cosa avviene naturalmente. Da anni le donne hanno posizioni di primo piano in parlamento, nelle aziende, nella società civile ed è quello che evidenzio ogni giorno in tv. Forse è in Italia che dobbiamo imparare qualcosa”.

Decisa, molto bella e profonda conoscitrice della terra Emiratina, Benedetta Paravia è “solo” la donna italiana più popolare degli Emirati Arabi Uniti. Perché la sua trasmissione, Hi Emirates, che arriva dopo il successo di Hi Dubai -trasmessa sul canale nazionale in prima serata, su tutti i voli della Emirates Airlines nonché sui canali Rai in Italia- spopola.

Parla di donne, di storie di vita. E Benedetta, chiamata Princess Bee e considerata persona chiave del Rinascimento Globale Arabo, è abituata a vedere il su viso campeggiare sui cartelloni. Da quando arrivò in aereo tanti anni fa, insieme al fidanzato e sentì “il vento del deserto. Stavo studiando giurisprudenza, ho deciso di fermarmi perché l’ho sentito subito un posto mio”.

L’inizio, vista l’avvenenza di Benedetta, è stato come modella per Clarins, Dior e Cartier (fu selezionata subito dopo Monica Bellucci); poi, impegno e volontà l’hanno portata a essere una delle donne al centro dello scenario mediatico e imprenditoriale.

Ho deciso di dedicarmi al mondo femminile per sfatare pregiudizi e miti negativi. Negli Emirati le donne hanno possibilità di fare qualsiasi mestiere e raggiungere qualsiasi posizione governativa e decisionale. E parecchie cose stanno cambiando anche sotto profili che coinvolgevano diverse consuetudini del vivere civile: ad esempio, da poco a Dubai si può convivere sotto lo stesso tetto anche senza essere sposati. E la stessa Arabia Saudita sta aprendosi al nuovo, grazie a un crown prince che si ispira proprio agli Emirati portando una ventata di cambiamento”.

Ci sta dicendo che una donna fa meno fatica ed emergere negli Emirati rispetto all’Italia?

Assolutamente si. Si pensa ancora che gli Emirati siano la terra dove l’oro ti casca addosso e si hanno aspettative completamente falsate su questo paese. Come se ci fosse lo sceicco pronto a erogare denaro! In realtà, avendo vissuto qui per anni ho visto che prima vanno costruiti rapporti umani leali e sinceri, poi ti viene data fiducia.  E non c’entra il fatto di essere una bella donna: ho avuto tre proposte di matrimonio da persone importanti, le ho rifiutate, preferivo restare indipendente. Ho fatto da sola. Qui si può, forse molto più che in Italia.

Qualche esempio di democrazia dal basso?

Molte delle  protagoniste che intervisto sono partite dal basso. Ad esempio, una ragazza libanese, che si chiama Dareen: era senza una gamba e qui è riuscita a diventare fitness model. Una storia davvero rocambolesca, lei era obesa si ruppe un’anca e trovandosi  a letto per giorni ebbe modo di riflettere sulla sua vita. L’ho intercettata , intervistata e ora è un personaggio molto popolare. Un’altra donna, buddista tibetana nata poverissima, su cui la mamma aveva investito educandola e facendola studiare bene: una volta trasferitasi qui, in sei anni ha trovato la sua strada. E ha avuto successo. Questo è un paese meritocratico.

Allora la crisi del 2008 è un lontano ricordo?

Direi di si. Negli ultimi quattro mesi gli Emirati hanno attratto dalla sola Europa circa 28 billion di dollari di investimento. Poi c’è stata l’apertura a Israele: prima di oggi negli Emirati entravano ebrei con passaporti di altri paesi, adesso la situazione è completamente cambiata.

Come state vivendo il Covid? Della situazione sanitaria emiratina qui non si parla mai

Qui abbiamo fatto quasi tutti il vaccino cinese, viviamo come se nulla fosse, tutto procede normalmente. Il 70% della popolazione è vaccinata, spiagge, ristoranti, negozi hanno ripreso l’attività. Abbiamo una app che ci monitora e ci dice cosa fare: ti chiamano, ti dicono quali vitamine prendere, ti rispondono in caso di emergenza. Io ad esempio mi sono accorta di essermi ammalata grazie alla app. Ora vediamo l’Expo come una rinascita dopo due anni pesanti di Covid. Poi nell’area ci saranno i mondiali di calcio nel 2022. Confidiamo in un periodo positivo. Facciamo sempre una battuta, io e i miei amici imprenditori: sarebbe bello che l’Italia così splendida avesse il suo ruolo centrale ed un rilancio post covid grazie ad Expo".