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Katy Perry giudicata colpevole, Dark Horse è copiata. I fan: "Non è colpa sua"

Katy Perry, accusata di plagio, è stata giudicata colpevole. 'Dark Horse' di Katy Perry è un plagio di 'Joyful Noise' del rapper cristiano Marcus 'Flame' Gray

Musica: Katy Perry giudicata colpevole,'Dark Horse' è copiata

Katy Perry, accusata di plagio, è stata giudicata colpevole. 'Dark Horse', terzo brano estratto dall'album Prism, secondo singolo più venduto del 2014, è stato copiato da 'Joyful Noise', canzone del rapper cristiano Marcus "Flame" Gray. Lo ha stabilito un tribunale di Los Angeles. La cantante, comparsa davanti ai giudici anche  come testimone, ha detto di non aver mai sentito prima il brano di Gray spiegando che alcuni collaboratori le avevano portato alcuni campioni di brevi passaggi strumentali che hanno ispirato la composizione di 'Dark Horse'. Il tribunale dovrà ora decidere l'entità dei danni che Katy Perry dovrà versare. 'Dark Horse' era stata cantata dall'artista statunitense anche al Super Bowl, l'evento sportivo più seguito d'America, nel 2015, mentre 'Joyful Noise' è stata ascoltata più di 3 milioni di volte su YouTube. La causa di Gray era stata intentata nel 2014.

Musica: Katy Perry condannata per plagio; fan, "Non è colpa sua"

Una corte federale californiana ha stabilito che il brano 'Dark Horse' di Katy Perry è un plagio di 'Joyful Noise' del rapper cristiano Marcus 'Flame' Gray. La popstar potrebbe dover affrontare sanzioni di diversi milioni di dollari e perdere futuri guadagni derivanti dalla canzone. Non è chiaro se la Perry ricorrerà in appello. La notizia ha turbato i fan di Katy Perry, cantante attivissima sui social (ha 107,8 milioni di follower su Twitter) che in gran parte si sono schierati con la pop star. "La regina del pop non si merita queste accuse", "Le canzoni sono identiche, ma non è colpa sua, il suo produttore dovrebbe essere quello che paga", scrive un utente, mentre un altro trova un colpevole diverso: "Hanno sonorità simili, ma questa è responsabilità di Dr. Luke".

Per gli altri, però, Katy Perry non si tocca: "Era, è e sempre sarà una regina della musica", "Devo dire che non me l'aspettavo", "Questa scelta del giudice è omofoba", "I cristiani continuano a rubare soldi, cosa c'è di nuovo?".   "Può succedere, oramai su Internet esistono armonie, beat e strumentali di ogni tipo, io ho lavorato su una canzone per due settimane prima di rendermi conto che stavo solo mixando due brani diversi", scrive un utente. Mentre un altro si chiede: "Katy resterà sempre rilevante, mentre Flame?".    C'è chi scrive "Dobbiamo scendere in piazza a protestare" e chi invece non drammatizza: "Vabbe', tanto è ancora ricca". Oppure chi invece va decisamente controcorrente: "Odio quando artisti famosi rubano da quelli meno noti ma vengono giustificati per l'affetto che ricevono dal pubblico".    'Dark Horse', terzo brano estratto dall'album Prism di Katy Perry, è stato il secondo singolo più venduto del 2014, con circa 13,2 milioni di copie vendute, ed è il secondo singolo ad aver raggiunto un miliardo di visualizzazioni su YouTube, il primo in assoluto di un'artista femminile (ad oggi conta ben 2.616.156.265 visualizzazioni).

Nel 2014 il rapper cristiano Marcus 'Flame' Gray (insieme al paroliere Emmanuel Lambert, alias Da Truth, e i due collaboratori e rapper Lecrae Moore e Chike-Ojukwu) aveva accusato di plagio l'artista, sostenendo che "il messaggio religioso di Joyful Noise è stato irrimediabilmente rovinato dall'associazione alla stregoneria anti-cristiana, pagana, di magia nera e degli Illuminati evocata dalla sua canzone".     La cantante si era dovuta presentare al tribunale federale di Los Angeles due settimane fa, ma aveva respinto tutte le accuse, sostenendo di non aver mai ascoltato la canzone in questione e di aver composto Dark Horse nella sua casa di Santa Barbara quando il produttore Dr. Luke le inviò la base musicale.    Lo stesso Dr. Luke ha testimoniato, sostenendo che la struttura della base sia molto comune in diversi brani pop. I rapper, invece, hanno sempre accusato la popstar di aver rovinato la loro reputazione nel mondo della musica cristiana e di aver rubato l'identità al loro brano, che dalla sua pubblicazione nel 2011 ha raccolto poco più di due milioni di visualizzazioni su YouTube.