Costume

NPL e Istituti di credito, uno sguardo al presente e alle novità future

Francesca Lovatelli intervista Andrea Corati sugli NPL, gli standard di credito e la sfida della digitalizzazione

Secondo il sondaggio trimestrale sui prestiti bancari, svolto dalla BCE a fine anno, la restrizione netta generata dall’aumento degli NPL sugli standard di credito e sulle condizioni dei prestiti è stata inferiore a quanto temuto. Dal suo punto di vista privilegiato sul mercato italiano, può confermare questo aspetto?

“La domanda è strettamente collegata a delle previsioni, perché i dati pubblicati ad oggi sono parziali e non possono tener conto di quel che sta ancora accadendo in quanto la pandemia non è né passata né finita. Trovo le banche meno esposte della crisi 2008, specialmente quelle italiane, le trovo meno avventate, anche troppo prudenti a volte. Quindi, per rispondere alla sua domanda dico che bisogna aspettare e che l’Italia reagirà bene, sta reagendo bene. Le sospensive mutui Covid sono state una decisione eccellente a discapito di quel che saranno le occasioni NPL dei prossimi anni, ma va benissimo così, la salute del Paese è più importante delle nostre performance societarie”.

L'ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, riscontra che, oltre agli NPL, la vera preoccupazione viene dal fatto che la pandemia è anche destinata ad accelerare ed esacerbare i problemi di lungo termine del settore. Per questo le banche stanno chiedendo un allentamento delle regole. Trova che questo potrà favorire i privati nell'ottenere condizioni migliori?

“All’ultima parte della domanda rispondo sì, aziende e privati a maglie allentate possono avere dei benefici, invece a quanto sopra rispondo no, allentare le maglie non significa che il denaro costerà meno o sarà accessibile a condizioni migliori”.

La necessità di ingenti investimenti per rispondere alla sfida della digitalizzazione sta sensibilmente favorendo la concorrenza di operatori non bancari. La sua società sta crescendo in tal senso?

“Le novità in ambito finanziario direi che non mancano: criptovalute, piattaforme di ogni genere, crowdfunding, ma nulla di tutto ciò rientra direttamente sul mercato NPL. La mia azienda che si occupa di immobiliare è separata sia da quella di recupero crediti, sia da quella di crowdfunding, mentirei dicendo che non dialogano tra loro, ma ognuna vive di vita propria. Il futuro è di chi lo scorge, ma a ricasco fanno ottimi numeri tante altre aziende”.