Costume
Pistoia, Fondazione FS inaugura il primo viaggio 2020 per Porrettana Express
Primo viaggio del 2020 per Porrettana Express, il treno storico della Fondazione FS che percorre la linea Porrettana, valicando l'Appenino Tosco Emiliano
Treni storici del museo-deposito delle ferrovie di Pistoia percorreranno a partire dal 2020 i 40 km della linea Pistoia-Porretta Terme nell'ambito delle iniziative dell'Anno del Treno Turistico, che verrà ufficialmente inaugurato il 25 febbraio con la presentazione del rinnovato treno ETR 252 Arlecchino sulla linea Roma – Napoli (Pietrarsa), un modello tecnologico e di design ancora oggi ammirato dagli appassionati di tutto il mondo. Previsti otto viaggi storici, tra l’estate e l’autunno di quest’anno, sulla linea Porrettana, nata per collegare Bologna a Firenze. La Porrettana fu realizzata fra il 1852 e il 1864 grazie all’accordo fra il Granducato di Toscana, i Ducati di Parma e Modena, lo Stato Pontificio e l’Impero Asburgico. Capolavoro di ingegneria ferroviaria dell’Ottocento, la linea contribuì a trasformare l’area ferroviaria pistoiese in uno dei nodi strategici più importanti della Penisola. A partire dal 1864, infatti, collegò per la prima volta il Nord e il Centro Italia valicando gli Appennini: da Bologna a Pistoia lungo la valle del Reno e dell’Ombrone. La Porrettana assunse importanza anche a livello internazionale, come via di comunicazione fra l’Europa e il Sud Italia. Nel 1934, però, con l’attivazione della Direttissima che collegava Firenze e Bologna in un’ora, la Porrettana fu declassata a linea secondaria. Oggi è una linea ferroviaria regionale che collega Pistoia con Porretta Terme. Nel 2019 Fondazione FS Italiane, in collaborazione con Regione Toscana, Comune di Pistoia, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia, Transapp e altre associazioni del territorio, ha promosso sulla Porrettana dieci viaggi in treno storico. Nel 2019 il Porrettana Express ha trasportato oltre 2000 persone. Il Deposito Officina Rotabili Storici di Pistoia, riaperto nel 2017 conclusi i lavori di riqualificazione e restauro fatti dalla Fondazione FS Italiane con il supporto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), è uno dei più importanti hub manutentivi della Fondazione FS Italiane per la riparazione e la tutela delle locomotive a vapore nel Centro-Nord Italia. Attivo dal 1864, in oltre 150 anni ha assistito all’evoluzione delle locomotive delle FS: da quelle a vapore alle automotrici diesel, fino al primo elettrotreno. Nel 2019 i treni storici della Fondazione FS Italiane hanno trasportato circa 100mila persone (460 eventi treno) alla scoperta dei luoghi più affascinanti e suggestivi d’Italia, promuovendo una forma di turismo esperienziale slow e sostenibile. Anche il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa ha segnato un nuovo record di presenze, con 200mila visitatori nell’anno appena concluso (+17% rispetto al 2018): è cresciuto il numero dei turisti stranieri (30% dei visitatori totali), mentre gli studenti hanno fatto registrare 32mila presenze (16%). Per inaugurare l’Anno del treno turistico, sono intervenuti a Pistoia Alessandro Tomasi, sindaco della città, Mons. Liberio Andreatta, membro Comitato Permanente di promozione del Turismo in Italia, Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, Luigi Cantamessa, Direttore Generale della Fondazione FS Italiane, l'assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, l'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni. "Il riconoscimento che arriva oggi dal ministro Dario Franceschini conferma il successo di una scelta fatta tanti anni fa dalla Regione, a seguito dell'intuizione di puntare sul treno come leva per il turismo, un turismo sostenibile, integrato con la bicicletta e l'escursionismo, attento al territorio e alle sue peculiarità – ha sottolineato Ceccarelli. La Porrettana è una linea che ha un grande passato alle spalle e può avere anche un grande futuro. Ha contribuito all'unità d'Italia, è un capolavoro ingegneristico ed è perfettamente inserita nel paesaggio. Qualche anno fa, a causa di una frana, questa ferrovia ha rischiato la chiusura ed è anche grazie agli investimenti della Regione che questo rischio è stato scongiurato e si è sviluppato un progetto da tempo sollecitato dalle realtà locali, dalle associazioni, dalle Pro Loco. È stato l'inizio di un percorso che ha portato ad un protocollo d'intesa con la Regione Emilia Romagna e poi con la Fondazione treni storici di FS, che già lo scorso anno ha organizzato con successo i primi 8 treni storici". Anche il direttore della Fondazione FS Luigi Cantamessa ha sottolineato il grande lavoro di riqualificazione della linea storica che contribuirà alla fruizione di un turismo perfettamante sostenibile, ad emissioni zero. Mons. Liberio Andreatta, già Amministratore Delegato dell'Opera Romana Pellegrinaggi, attualmente nel consiglio di amministrazione di Fondazione FS, ha voluto marcare l’accento sulla funzione sociale delle Ferrovie italiane, che hanno contribuito in maniera decisiva all’unificazione d’Italia, collegando agevolmente nord e sud del Paese. La rete delle linee ferroviarie storiche è indirizzata dalla Fondazione FS, costituita nell'ambito del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane per preservare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico ferroviario, simbolo del progresso e strumento di rafforzamento dell'unità degli italiani. Importante ruolo viene rivestito dal Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, con il suo archivio, il centro audiovisivi e la biblioteca. Nel 2019 sono stati oltre 100mila i viaggiatori a bordo dei treni turistico-storici, 918 eventi organizzati su antiche linee ferroviarie d’interesse storico o paesaggistico; oltre 200 mila i visitatori al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Negli anni la Fondazione FS, con il progetto “Binari senza tempo”, ha nuovamante reso fruibile al pubblico le linee storiche della penisola: “Ferrovia del Sebino” (Palazzolo S.O. - Paratico Sarnico), “Ferrovia della Val d’Orcia” (Asciano - Monte Antico), “Transiberiana d’Italia” (Sulmona – Carpinone), “Ferrovia dei Templi” (Agrigento Bassa - Porto Empedocle), “Ferrovia della Valsesia” (Novara - Varallo Sesia), “Ferrovia del Tanaro” (Ceva – Ormea), “Ferrovia dell’Irpinia” (Avellino - Rocchetta S. Antonio Lacedonia), “Ferrovia del Sannio” (Benevento - Bosco Redole), “Pedemontana del Friuli” (Sacile - Gemona), “Ferrovia del Monferrato” (Asti - Castagnola delle Lanze - Nizza Monferrato”. Ruolo fondamentale viene svolto dal Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, ospitato nelle ex officine borboniche dell’Opificio Meccanico e Pirotecnico, inaugurato ufficialmente il 31 marzo del 2017 alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dopo la conclusione di un’incisiva quanto rapida azione di rilancio e valorizzazione dell’attività museale e di riqualificazione. 55 rotabili d’epoca esposti, 36mila mq di area di cui 14mila al coperto. Il Museo è anche una sede ideale per convegni ed eventi, il più grande centro congressi del Sud Italia con il Padiglione delle Locomotive a Vapore che può ospitare fino a 1000 persone.