"Runner felici, meno liti in ufficio se si corre". LA RICERCA
Ambiente di lavoro sereno, efficiente, competitivo e soprattutto senza litigi. Chi non vorrebbe ogni mattina arrivare in ufficio e trovare queste condizioni? Attenzione esiste la ricetta: correre almeno per 2 ore a settimana tutti insieme. Lo rivela un pool di psicologi consulenti del lavoro guidati dalla psicologa Serenella Salomoni, che hanno monitorato oltre 40 aziende fra multinazionali e piccole e medie imprese. A confermare gli esiti della ricerca giunge la testimonianza di un giovane e affermato manager italiano Daniele Barbone (amministratore delegato di BPSec e autore del libro "Runner si diventa: dall'ufficio al deserto" edito da Corbaccio): "Uno dei momenti per me piu' utile per pensare, riflettere ma anche sfogare, perche' tutti noi accumuliamo tensione sul lavoro, e' il momento in cui sono da solo con me stesso e corro. Quelli sono i secondi, minuti, ore, in cui canalizzo ed elaboro i miei pensieri".
Dai dati emersi dallo studio risulta che una corsa praticata in maniera continuativa, almeno 2 ore a settimana, faccia dimezzare (54%) le discussioni ed i litigi con i colleghi aumentando, al contempo, la produttivita' degli impiegati nel 55% dei casi. Altro aspetto da non sottovalutare e' dato dal fatto che addirittura il 77% degli interpellati dichiara di stare piu' volentieri in ufficio e in caso di bisogno di non aver problemi a rimanere a lavorare oltre orario. Il 53% e' piu' disposto a fare gioco di squadra e lavorare in team. Inoltre nel 33% dei casi diminuiscono le tensioni tra le scrivanie poiche' si e' rivelato che i dipendenti parlano meno volentieri male dei colleghi. Un corposo 56% dichiara di provare minore invidia e piu' voglia di condivisione e collaborazione. Lo sport fatto insieme inoltre fa sentire piu' solidali in caso di problemi personali (43%).
L'attivita' sportiva avrebbe anche il beneficio di incentivare maggiormente momenti ludici e ricreativi in comune, come andare al cinema o a teatro nel 55% dei casi. Ultimo dato: quando si fa piu' sport, nel 22% del campione monitorato, si usa in maniera meno compulsiva la tecnologia dimenticandosi di smartphone, tablet e pc. Importante pero' e' non improvvisarsi atleti professionisti dal giorno alla notte: "Sapere esattamente dove si vuole andare e' fondamentale. L'obiettivo non puo' essere irragionevole - prosegue Barbone - se faccio fatica a fare due isolati non posso immaginare di colpo di poter attraversare un deserto a piedi. La meta finale si raggiunge, come nella vita, per gradi: fai prima le scuole elementari, poi le medie, le superiori e via dicendo. Non passi dalle elementari all'universita'". Secondo lo studio, l'essere impegnati in gruppo in competizioni come maratona o corsa campestre, faccia sentire il team piu' unito (44%) e nel 66% dei casi contribuisce ad agevolare il dialogo. Emerge inoltre che la pratica dello sport agevola le persone nei rapporti interpersonali (54%) e rende meno lunatici (77%), inclini a condizionamenti dello stato d'animo da fattori esterni come la lettura di un giornale, l'oroscopo o le condizioni climatiche.