Costume
Salento, alla scoperta di Montesano Salentino e i suoi artisti nel borgo
In Salento un piccolo borgo stupisce con i suoi numerosi atelier di pittori e scultori, esempi di talento e creatività
C’è una cittadina nel cuore del Salento che, per caso e poi per scelta, ha deciso di fondare la sua identità sulla creatività e sull’arte.
Il caso ha voluto che nascesse a Montesano Salentino un talento assoluto nella scultura e nella pittura, Giuseppe Corrado.
La scelta ha portato il comune di Montesano a promuovere una vera accademia di artisti locali, sulle orme del maestro.
Giuseppe Corrado, mancato prematuramente a 56 anni nel 2016, ha dato lustro a Montesano con una carriera sfolgorante che ha portato le sue opere in giro per il mondo, con mostre a Hong Kong, Monaco, Colonia, Johannesburg, e premi prestigiosi tra cui il Diplôme de Médaille d’Argent in Arte conferito a Parigi nel 2012, con il riconoscimento di più grande scultore italiano vivente.
Da Corrado é nata una generazione di allievi appassionati e talentuosi che tengono in vita una tradizione artistica con vari stili e linguaggi.
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Così, oggi, chi visita Montesano Salentino, un borgo di 2500 anime, ha la sorpresa di trovare, in un’area che si può percorrere in una passeggiata a piedi, numerosi atelier.
Sono quelli di Orlando Cazzato in arte noto con lo pseudonimo di Nando Mule, pittore figurativo classico e contemporaneo, di Venanzio Marra, architetto, che nelle sue opere rielabora l’informale, la pop art, l’arte povera e il gusto per il mondo degli scarti e delle macerie, dei fratelli Margarito, che nel loro laboratorio realizzano sculture ed ornamenti architettonici, utilizzando la tipica pietra leccese. www.artstudio-margarito.it
Ma soprattutto é imperdibile la visita alla Galleria di Giuseppe Corrado.
Qui si rimane affascinati da forme e figure contorte, fissate nella pietra, nel marmo di Trani, in legno di noce e d’ulivo, gesso e creta, oppure nelle tele dai colori bruciati e intensi tipici del Salento.
Espressione di sofferenza, inquietudine, tormento, che Corrado ha voluto interpretare in tutta la sua lunga/breve carriera, con bocche digrignate nel vuoto, sagome incappucciate dalle orbite buie, masse grandiose che sembrano urlare, tra rivolta e vitalismo.
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Anche se nel corso della sua opera, Corrado ha voluto portare anche un messaggio di serenità e di pace in tanti luoghi del mondo, con il grande Gesù in legno donato nel 1994 a Papa Giovanni Paolo II e con l’omaggio a Nelson Mandela, nel 1998, di una importante opera dal titolo Sole salentino.
Come dice Helen Mirren, che ha casa in Salento ed è grande amica della famiglia Corrado, “Chi guarda le sculture di Giuseppe Corrado trova una parte di sé, la più oscura e nascosta. In essa, il bene e il male coesistono, come l’amore e l’odio, come la verità e la menzogna.”
Appena fuori Montesano, appartiene alla famiglia Corrado anche l’imponente masseria Palmieri che era diventata l’ultimo laboratorio dell’artista, inserita nell’enorme Parco delle Pietre, dove i grossi blocchi attendono una mano che li interpreti e li faccia vivere. www.giuseppecorrado.com
Forse la drammaticità espressa da Corrado deriva da quelle scene di convulsioni e spasmi a cui assisteva da bambino nella festa estiva di San Donato, il santo della malattia mentale, a cui gli abitanti di Montesano si rivolgevano per devozione con rituali antichissimi.
Oppure deriva dalla drammaticità rappresentata nel Calvario, una grande opera monumentale, posta sulla via principale del paese, come abside di un’ipotetica chiesa che ha per volta il cielo.
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Lungo questa strada, che porta da Maglie a Santa Maria di Leuca, ultima punta d’Italia, al tramonto, le pietre si illuminano di riflessi caldi nelle facciate barocche della Chiesa Madre e dell’imponente nobiliare Palazzo Bitonti.
Sul filo dell’arte il viaggio in questa parte del Salento offre altri magnifici spunti.
Il capoluogo Lecce è il trionfo di quello stile tipico definito “barocco leccese”, evidente soprattutto nella basilica di Santa Croce: in facciata un'enorme balconata sostenuta da telamoni che raffigurano figure grottesche, animali fantastici e allegorici, putti abbracciati ad oggetti simbolici e il magnifico rosone intagliato come un merletto di pietra.
A pochi chilometri ci attende invece lo splendore degli affreschi di Santa Caterina a Galatina, uno dei più celebri monumenti dell'arte romanica in Puglia.
Davvero strabiliante per il ciclo pittorico che decora completamente l’interno: influenze di matrice giottesca e di scuola senese per raccontare le Scene dell'Apocalisse, le Storie della Genesi, le Gerarchie Angeliche, la vita di santa Caterina d'Alessandria. Per la vastità dei cicli pittorici, la basilica di Galatina è seconda solo alla basilica di San Francesco d'Assisi.
Sul filo dell’arte un itinerario perfetto proprio per l’autunno e per un turismo slow, lontano dai grandi raduni costieri estivi.
Dove sostare:
La Dolce Vita: ristorazione tipica salentina, pittule, fave e cicoria, parmigiana di melanzane, sagne incannulate, orecchiette, salsiccia e funghi, pucce alle olive e la specialità dello spumone. Tel 0833763172, 3282874659
Riz Salento Guest House: un B&B confortevole e accogliente, a un passo dagli atelier degli artisti, tel. 3939466633
Tutte le info: www.montesanosalentino.it
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