Costume

Terra d’Arneo, nel Leccese un esempio di economia solidale

di Franca D.Scotti

Il GAL Terra d’Arneo promuove iniziative di valorizzazione delle piccole aziende e del sapere tradizionale, anche attraverso nuove forme di turismo sostenibile

Il GAL Terra d’Arneo, non a caso definita “terra del riscatto”, ha voluto valorizzare il lavoro dei pescatori anche con un’altra iniziativa di economia solidale. Soprattutto con l’arrivo della pandemia, e l’aumento di persone indigenti, il GAL ha promosso la vendita diretta del pescato alla Caritas della Diocesi di Nardò Gallipoli, in modo da fornire pesce fresco locale alla mensa gestita dalla Caritas e nel contempo garantire il giusto reddito ai pescatori.

Il tutto anche con la collaborazione della filiera etica del Progetto Opera Seme, mirato a valorizzare le tipicità nella viticoltura, olivicoltura e ortofrutta del territorio, e a favorire forme di turismo lento negli antichi percorsi rurali. Una circolarità virtuosa che colpisce, sia per la vitalità, sia per la lungimiranza. Non solo il mare è al centro delle attività promozionali del GAL Terra d’Arneo, ma anche la terra, perché l’identità e le attività dei borghi marinari vanno di pari passo con quelle dei borghi dell’entroterra. Basti pensare a un esempio tra tutti: la creazione del Museo del Vino a Salice Salentino presso l’azienda Leone De Castris.

Un’azienda che vanta quattro secoli di storia, dalla fondazione ad opera degli spagnoli Conti di Lemos alle generazioni del Novecento, che fusero nel doppio nome le enormi proprietà dei Leone e dei De Castris. Con un matrimonio nel 1925 cominciarono le fortune nuove che hanno portato l’azienda all’avanguardia nel settore vitivinicolo pugliese e italiano, soprattutto nella produzione di vini da vitigni autoctoni, negroamaro e primitivo.