Cronache

Aerei, Alfano blocca lo sciopero "per motivi di ordine pubblico"

Braccio di ferro sullo sciopero dei controllori di volo proclamato per sabato 23 luglio

Braccio di ferro sullo sciopero dei controllori di volo proclamato per sabato 23 luglio, dalle 10:00 alle 18:00. Il Tar del Lazio ha annullato l'ordinanza con la quale il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, soltanto giovedì aveva differito ad altra data l'agitazione. Una notizia che ha subito allarmato il governo, preoccupato delle possibili ricadute in considerazione dello scarso preavviso rispetto all'agitazione stessa e al fine settimana in pieno periodo di vacanze. Delrio si è messo in contatto con il collega degli Interni, Angelino Alfano, che ha allora invocato un nuovo stop "per motivi di ordine pubblico: lo giustificano centinaia di migliaia di passeggeri coinvolti". Questa decisione di precettazione sarebbela pietra tombale sulle agitazioni.

La cronaca di queste ore convulse, che hanno rischiato di gettare nel caos gli aeroporti italiani. L'agitazione era stata proclamata per sabato 23 luglio dai sindacati dei controllori di volo: le sigle Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta Anpcat, Unica e Fata-Cisal hanno invitato a incrociare le braccia per otto ore, dalle dieci di mattina. Giovedì 22 luglio Delrio aveva però ordinato lo stop agli scioperi. "Il provvedimento si è reso necessario ed urgente allo scopo di evitare un pregiudizio grave ed irreparabile al diritto di libera circolazione costituzionalmente garantito", ha spiegato in quel frangente il Mit garantendo "voli regolari" per la giornata di sabato.

A fronte di questa mossa del Mit, due sigle sindacali (Unica e Anpcat) hanno fatto ricorso al Tar. Il Tribunale amministrativo ha dato loro ragione, dicendo che "la motivazione dell'atto" del Ministero "non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero". Parole che hanno paventato un fine settimana di passione per passeggeri e compagnie. Il Tribunale ha giustificato la sua scelta: "Ancora una volta - ha scritto nel decreto - il provvedimento ministeriale non appare preceduto da apposita segnalazione della Commissione di Garanzia per l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, né da previa informativa dell'Amministrazione alla medesima Commissione".

In pochi minuti di febbrili consultazioni tra ministeri ed Enav, Angelino Alfano si è orinetato per la linea dura: "Stop a scioperi domani per motivi di ordine pubblico", ha reso noto il Viminale chiudendo la partita.

I disagi del fine settimana potrebbero permanere per i passeggeri dei treni. Per quanto riguarda un'altra agitazione, quella nazionale del personale del gruppo Fs indetta da alcune sigle sindacali autonome dalle 21 di sabato 23 luglio alla stessa ora di domenica 24, le Ferrovie hanno garantito che "le Frecce dell'alta velocità circoleranno regolarmente". La società ha ricordato che "lo sciopero non interesserà il Veneto, il Piemonte, le Marche, l'Abruzzo e l'Umbria". Ma per il trasporto regionale, Trenitalia si è detta "impegnata a offrire un adeguato livello di servizio durante lo sciopero, assicurando i principali collegamenti. Sarà regolare, per tutta la durata dello sciopero, il Leonardo Express tra la capitale e l'aeroporto di Fiumicino. Invece alcuni Intercity, non rientranti tra quelli 'garantiti', potranno infatti essere cancellati o limitati nel percorso".