Cronache

Antonio Ingroia difensore dell'ex presidente Ecuador, Rafael Correa Delgado

Daniele Rosa

Una ’spy story’ con gruppi americani, lobbies internazionali e l’aiuto a Julian Assange

La giustizia dovrebbe essere uguale per tutti e soprattutto gli stessi criteri di eguaglianza dovrebbero essere gli stessi in tutti i Paesi del mondo.

 

Talvolta, purtroppo, non sempre è così.

Molto spesso gli avvocati di peso e valore non hanno il tempo né le occasioni di confrontarsi e mettersi in gioco su casi e legislazioni internazionali.

 

Qualche eccezione però esiste ed uno dei casi più interessanti e, pure inquietanti, è portato avanti in prima persona da Antonio Ingroia, avvocato, giornalista, ex magistrato e politico e figura di spicco nel panorama giudiziario italiano.

Antonio Ingroia in Ecuador. Nel passato a fianco di Falcone e Borsellino.

Come dimenticare il suo lavoro, a fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nei più delicati processi di mafia italiani.

 

Ora, aldilà della sua attività professionale negli studi italiani ( a Milano, Roma e Palermo) Ingroia ha assunto l’importante difesa in un caso che interessa molto l’America Latina, quello che coinvolge in prima persona dell’expresidente dell’Ecuador, Rafael Correa Delgado.

 

‘ Imputato dalla magistratura ecuadoregna- secondo Ingroia-con un’accusa di sequestro di persona, palesemente infondata e costruita per finalità politiche’.

 

Da domani a Quito, capitale dell’Ecuador, l’avvocato italiano farà parte di un gruppo di avvocati e giuristi internazionali invitati in qualità di ‘osservatori’ per seguire le vicende giudiziarie che stanno accadendo nel Paese.

Antonio Ingroia in Ecuador. Una 'torsione' del diritto penale

In un quadro più ampio del processo in atto ‘ sembra esserci infatti-conferma Ingroia- una torsione delle regole del diritto penale e dello stato di diritto che riguarda non solo il mio assistito Correa,ma pure l’ex vicepresidente dell’Ecuador, Jorge Glas, detenuto ingiustamente’.

 

‘ Credo si voglia far pagare a Correa-sostiene l’avvocato -la guerra fatta a gruppi e lobbies multinazionali ed americane che, per decenni, hanno sfruttato l’Ecuador e gli altri Paesi dell’America Latina. Come pure si intende far pagare l’asilo politico dato, nell’ambasciata ecuadoregna a Londra al fondatore di Wikileaks, Julian Assange, la cui vita potrebbe essere in pericolo’.

 

Insomma una battaglia giuridica dai riflessi più ampi di quelli che riguarda l’Ecuador. Una battaglia dai contorni quasi da ‘spy story’ che potrebbe riservare sorprese e portare alla luce nomi e gruppi importanti internazionali insospettabili.

 

E nei Paesi sudamericani e caraibici non sarebbe certo una novità assoluta.