Cronache

Apocalisse migratoria: 52% dei giovani africani vuole trasferirsi all’estero

di Antonio Amorosi

Peggiorano le condizioni di vita in Africa e i giovani vogliono andare all’estero. In Europa. Degli 1,4 miliardi di abitanti africani il 50% ha meno di 20 anni

Per quelli del Ghana invece il quadro sembra differente: “Il trasferimento all'estero può sembrare roseo”, ha detto alla BBC il ventiquattrenne Julius Kwame, ex capo della National Union of Ghana Students, “ma la fuori non c'è nulla di quello che viene promesso”.

Una giovane donna sudafricana, che ha chiesto alla BBC di rimanere anonima, ha spiegato che l'alto tasso di criminalità nel Paese le ha fatto desiderare di emigrare, oltre alla mancanza di prospettive lavorative dopo essersi laureata. La donna ha raccontato di essere stata violentata nel 2019 mentre camminava dal campus al suo alloggio per studenti e da allora non si è sentita più al sicuro. Tra il 2018 e il 2019 l'aggressione sessuale e lo stupro sono stati annoverati tra i reati più diffusi in Sudafrica. Questo tipo di violenza brutale è da molti anni un dramma nel Paese. Il romanzo chiave di John Maxwell Coetzee, uno dei due premi Nobel per la letteratura sudafricani, non a caso ruota proprio intorno alla violenza sessuale diffusa nel Paese.

Ivor Ichikowitz, l’uomo dietro al sondaggio, ritiene che il mondo abbia bisogno di svegliarsi e investire in Africa, in modo che i giovani africani non si sentano obbligati a trasferirsi all'estero per realizzare i propri sogni a spese dei loro Paesi d'origine. E, aggiungiamo noi, in masse che fanno da manodopera a bassissimo costo in Occidente, colpendone ulteriormente le diffuse condizioni di lavoro con effetti sociali devastanti. Anche perché il mondo, quando lo ha fatto in modo positivo e non con prospettive coloniali, ha già investito in Africa con risultati non sempre confortanti.

"È più grande di una fuga di cervelli", ha detto al programma BBC Newsday. "Questo gruppo di persone, di età compresa tra i 18 e i 24 anni in Africa, sta dicendo: 'Miglioreremo le nostre vite, anche se ciò significa dover alzarsi, andarsene e andare da qualche altra parte'".