Cronache

ArcelorMittal: da lunedì via a cronoprogramma spegimento altoforno 2

Ex Ilva, manovre di spegnimento dell’altoforno 2

ArcelorMittal: da lunedì via a cronoprogramma spegnimento altoforno 2

Ultimo giorno di normale operatività, per l’altoforno 2 dell'ex Ilva di Taranto, ora ArcelorMittal, dopo che, il 10 dicembre, il giudice Francesco Maccagnano ha rifiutato a Ilva la proroga di nove mesi per effettuare gli ulteriori lavori di messa in sicurezza, poi si procederà allo spegnimento. Sabato, data indicata dal giudice, l’impianto non sarà definitivamente spento, perché questo non é tecnicamente possibile, ma sarà l'antivigilia dell’avvio, che avverrà lunedì 17 dicembre, di tutte le operazioni che porteranno alla sua fermata, presumibilmente entro metà gennaio.    “Non può svolgersi a partire dal 14 dicembre alcuna attività in contrasto con le esigenze cautelari sussistenti nel caso in specie” scrive il giudice Maccagnano nelle quasi due pagine dell’ordine di esecuzione. Il giudice afferma anche che “appare opportuno comprendere quali possano essere le modalità di custodia del bene in sequestro anteriori allo spegnimento dello stesso, le tempistiche residue del cronoprogramma di spegnimento dell’altoforno 2 (già avviato prima del 17 settembre 2019) e gli effetti che detta operazione può avere su tale impianto”. Il giudice chiede, poi, al custode giudiziario dell’area a caldo del siderurgico, Barbara Valenzano, in carica dal sequestro di luglio 2012, di specificare entro lunedì prossimo tre elementi: le modalità di custodia dell’impianto nel periodo che precede lo spegnimento, i tempi entro cui, ad altoforno spento, Ilva può adempiere alle prescrizioni della Procura del 7 settembre 2015 “allo stato non ancora adempiute", nonché di implementare “ogni più utile modalità di custodia tale da assicurare che - a partire dal 14 dicembre 2019 - l’altoforno 2 non sia più utilizzato“.

Il custode è attualmente all’estero e rientrerà nelle prossime ore. Intanto Valenzano ha già contattato, subito dopo il no del giudice alla proroga chiesta da Ilva, ArcelorMittal perché, in quanto gestore dello stabilimento (Ilva in amministrazione straordinaria è la proprietà) contatti di nuovo l’impresa Paul Wurth, specializzata in impianti siderurgici, in modo che riprenda il cronoprogramma lasciato in sospeso a metà settembre dopo che Ilva ha ottenuto dal Riesame l’uso dell’impianto, che Maccagnano aveva invece negato a fine luglio. Il cronoprogramma ripartirà infatti proprio dal punto in cui è stato lasciato quasi tre mesi fa.  Contro il diniego alla proroga espresso dal giudice il 10 dicembre, Ilva farà ricorso di nuovo al Tribunale del Riesame per bloccare per una seconda volta il cronoprogramma di fermata e spegnimento. Infine oggi è in programma un nuovo incontro tra Ilva, negoziatore incaricato dal Governo (il presidente Saipem Francesco Caio) e ArcelorMittal per proseguire il negoziato sul nuovo piano industriale e ambientale della “nuova” Ilva e cercare di fare un passo avanti verso l’intesa. Anche perché il 20 dicembre è alle porte, giorno in cui i legali delle parti torneranno al Tribunale di Milano per la nuova udienza relativa al ricorso cautelare urgente con cui la stessa Ilva vuole fermare il recesso dal contratto di fitto del gruppo già dichiarato da Mittal il 4 novembre scorso.