Cronache

Hacker, colpito anche il sistema di Zegna. Giallo nel Lazio: riscatto pagato?

I criminali informatici hanno colpiti anche il sistema della casa di abbigliamento. Intanto prende corpo l'ipotesi che nel Lazio sia stato pagato il riscatto

"Spero proprio di sbagliarmi ma questo 'back-up' che si materializza dopo sei giorni dall'incursione degli hackers e 'il salvataggio grazie a un software Usa' somiglia molto al pagamento di quasi 5 milioni di dollari in bitcoins per recuperare il controllo dei dati informatici e riavviare l'oleodotto Colonial negli Usa lo scorso Maggio.....". Così su facebook l'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino rilancia la teoria che possa infine essere stato pagato un riscatto ai criminali informatici che hanno attaccato il sistema della Regione Lazio. Ipotesi non confermata ma che prende corpo.

Attacco hacker: Giustozzi, pirati hanno commesso un errore

Gli hacker che hanno commesso l'attacco ai sistemi informatici della regione Lazio "ci sono riusciti ma hanno commesso un errore. Il succo dell'attacco e' di rendere indisponibili i dati cifrandoli in modo che l'utente non li possa utilizare. Il ricatto e' questo: serve una chiave che ti diamo in cambio del riscatto". Lo ha spiegato oggi Corrado Giustozzi, informatico del comitato direttivo Clusit, intervistato da Sky tg24. Giustozzi ha illustrato la complessa operazione messa in atto dagli hacker, che pero' "e' stata sventata dal sistema che gestiva i dati di salvataggio che e' un'attrezzatura per data center che emula le vecchie librerie robotizzate a nastro e che ha un disaccoppiamento molto importante tra le funzioni di alto livello e lo strato fisico. Le cancellazioni sono state soltanto logiche, sono rimasti i dati nel substrato delle memorie e con operazioni tecniche piuttosto sofisticate e' stato possibile recuperarli".

Attacco hacker:Zegna, accesso non autorizzato a nostro sistema

Zegna, l'azienda italiana di abbigliamento di lusso maschile, ha fatto sapere in una nota di essere "recentemente venuta a conoscenza di un accesso non autorizzato ai propri sistemi informatici. Non appena la societa' ha appreso l'accaduto - si legge nel comunicato - ha prontamente avviato un'indagine forense, condotta da esperti esterni, e ha messo in atto le azioni necessarie a garantire la sicurezza della propria rete. L'azienda ha informato le autorita' competenti. L'indagine e' tuttora in corso - informa Zegna - e vogliamo rassicurare i nostri clienti e partner commerciali che i nostri team stanno lavorando intensamente, mettendo in atto tutti gli sforzi necessari per risolvere la situazione. La nostra priorita' principale e' garantire la continuita' operativa in un ambiente sicuro e protetto". 

COVID: GABRIELLI, 'DIETRO ATTACCHI HACKER CI SONO CRIMINALI, TERRORISTI E STATI'

Dietro gli attacchi hacker come quello che ha colpito il centro elaborazione dati della Regione Lazio "c'e' un po' di tutto. Ci sono criminali, ci sono terroristi, ci sono Stati sovrani che ovviamente hanno interesse ad acquisire dati, conoscenze e proprietà intellettuali. Quindi c'e' di tutto e di più". Lo ha detto Franco Gabrielli, sottosegretario con delega ai servizi di sicurezza, in un'intervista al Tg1. "Ancora non abbiamo sufficiente consapevolezza dei rischi e dei comportamenti conseguenti. Molto spesso il comportamento del singolo può essere addirittura più negativo della capacita' della struttura di essere resiliente", ha aggiunto Gabrielli, che ha assicurato che la nuova Agenzia per la Cybersecurity non finirà per assorbire le competenze della Polizia postale: "assolutamente no: l'Agenzia avrà il compito primario di creare un sistema resiliente ma le investigazioni sul mondo del cyber saranno di competenza delle forze di polizia".