Cronache

Attacchi hacker: +400% nel 2021. Lazio, pc usato dal figlio del dipendente

Nuovi dettagli sull'inchiesta dell'attacco alla regione Lazio: la notte prima il pc del dipendente in smart working è stato utilizzato dal figlio

Ci sono anche gli agenti dell'Fbi statunitense e quelli dell'Europol, centro europeo per la criminalita' informatica, a collaborare con la Polizia Postale nell'inchiesta della procura di Roma sull'attacco hacker subito dalla Regione Lazio. Nel fascicolo i reati ipotizzati sono quelli di accesso abusivo a sistema informatico, tentata estorsione e danneggiamento ai sistemi informatici. Tutti aggravati dalla finalita' di terrorismo. 

Attacco hacker regione Lazio, pc usato dal figlio la notte prima

Le indagini, infatti, oltre a chiarire l'origine dell'attacco, puntano anche a verificare eventuali analogie di intrusioni informatiche con ransomware cryptolocker avvenute in Italia e anche all'estero. Secondo quanto si apprende, gli hacker avrebbero violato l'account di un dipendente che lavorava in smartworking e tramite questo sarebbero arrivati a quello di un amministratore di rete. Come scrive il Corriere della Sera, si è scoperto che a tenere aperto il computer del dipendente regionale di Frosinone in smart working sarebbe stato il figlio durante la notte. "Prima di ascoltarlo la Polizia postale vuole risalire ai responsabili del ransomware che ha colpito il Ced regionale del Lazio: è fondamentale infatti capire se da parte di questa persona vi sia stato dolo o semplicemente imprudenza. Nel primo caso il dipendente in smart working potrebbe finire nella lista degli indagati", spiega il Corriere.

Attacco hacker, si è attivato il conto alla rovescia del malware: ultimatum di 72 ore

Intanto ieri si è attivato il conto alla rovescia del malware che ha colpito il database cifrando milioni di dati, non soltanto sanitari. "Non si esclude che possa essere scattato un timer interno al virus collegato al ransomware che contiene la richiesta di riscatto, come sempre avviene in questo genere di intrusioni informatiche. Gli hacker avrebbero lanciato un ultimatum di 72 ore allo scadere del quale non è ancora chiaro cosa potrebbe accadere", spiega il Corriere che aggiunge che "si teme che possano andare perduti per sempre i dati criptati dai criminali, come anche che all’interno del file possano esserci le istruzioni per il pagamento del riscatto".

Attacchi hacker, nel 2021 aumento del 400%

"Il rischio zero non esiste. Ma un Paese moderno deve dotarsi di tutte le misure per contrastare gli attacchi informatici sapendo che gli hacker possono essere un passo avanti. È come un orizzonte che si allontana, ma non dobbiamo smettere mai di tallonarlo". Così al Corriere della Sera Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia postale. "I soli attacchi rilevati di tipo ransomware verso sistemi informatici nazionali hanno segnato nell'anno in corso un aumento del 400%. I numeri sono eloquenti: 36 quelli rilevati nel 2020, ben 186 invece nel 2021. Ma c'è di più: nel 2020 il Cnaipic (Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche) ha diramato 83.416 alert di sicurezza, nel 2021 sono già più di 66 mila, nel primo caso 24 mila riferibili proprio a campagne di ransomware, che però quest'anno sono già 14 mila", ha aggiunto.