Cronache

Auto, il certificato di proprietà dal 5 ottobre sarà solo digitale

Dal 5 ottobre il Certificato di Proprieta' dei veicoli a motore diventa digitale. L'annuncio arriva da Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club d'Italia, e si tratta di una innovazione che interessa oltre 40 milioni di italiani possessori di automobili, motocicli, furgoni, camion e veicoli in generale. Quindi a partire da lunedi' prossimo, chiunque acquisti un veicolo, nuovo o usato, non ricevera' piu' il consueto Certificato di Proprieta' cartaceo, che sara' sostituito dalla sua versione integralmente digitale custodita negli archivi informatici del PRA. Al proprietario sara' invece rilasciata una ricevuta dell'avvenuta registrazione che conterra' anche il codice di accesso personalizzato con il quale visualizzare online il documento sul sito www.aci.it. Si tratta di una grande evoluzione per una sempre maggiore semplificazione a vantaggio degli italiani, "in osservanza - dice un comunicato - alla missione di Aci e degli indirizzi sull'innovazione espressi dal governo. Evoluzione che consegna tanti vantaggi immediati e un insieme di ulteriori novita' a partire dai primi mesi del 2016".

Il Certificato di Proprieta' digitale aumenta la sicurezza intrinseca del documento, elimina le frodi legate al furto o alla falsificazione del documento cartaceo e solleva gli automobilisti da numerose incombenze: lo sanno bene i 300.000 italiani che ogni anno ne devono denunciare lo smarrimento e richiedere il duplicato. Il Certificato digitale produce anche innumerevoli vantaggi economici per gli automobilisti e per la collettivita'. Difatti in aggiunta ai grandi investimenti, per la sola eliminazione del duplicato il PRA rinuncia a 4.5 milioni di ricavi a favore di uguale risparmio per i cittadini, al contempo l'ambiente si avvantaggia con l'eliminazione di 30 milioni di fogli di carta e di tonnellate di inchiostro. Nel comunicato dell'Aci si sottolinea l'orgoglio per il fatto che il PRA, gestito da 88 anni, rientri tra le prime amministrazioni pubbliche centrali ad aver completato i processi di digitalizzazione: "un risultato non casuale e partito dai primi anni '60, quando fu chiaro che la crescita del mercato automobilistico avrebbe richiesto l'eccellenza dei sistemi informatici per la sua gestione e per la salvaguardia del diritto di proprieta' degli automobilisti". Un risultato "raggiunto con le esperienze e le competenze consolidate in questi decenni, che incrementa l'efficienza e conferma la validita'" dell'intuizione originaria di consegnare ad Aci nel 1927 - in quanto massimo rappresentante degli automobilisti italiani - la responsabilita' della certezza del loro diritto di proprieta' sui veicoli, che si stima abbiano un valore complessivo superiore ai 150 miliardi di euro. "Oggi si compie un fondamentale passo per un rapporto sempre piu' semplice ed efficace - ha dichiarato Angelo Sticchi Damiani - tra gli italiani e il PRA, custode della proprieta' dei nostri veicoli.

 ACI rappresenta oltre 1 milione di automobilisti e non si e' sottratta alla sfida sull'innovazione digitale, ma anzi ha accelerato e intensificato gli sforzi negli ultimi anni. Come risultato eliminiamo un documento, in risposta alle richieste del governo, e diamo un contributo significativo all'innovazione del Paese".