Cronache
Bastonate e getti di acqua fredda su disabili. Orrore a Milano, due arresti
Le indagini sono partite grazie alla segnalazione ai carabinieri da parte di una dipendente temporanea della comunità
Presi a bastonate, colpiti con getti di acqua fredda, vittime di oggetti scagliati loro addosso, costretti a continue punizioni fisiche e mortificazioni. Questo l'orrore che avrebbero visuto i nove disabili ospiti di una comunità in provincia di Milano, i cui due titolari, Nadia De Fanti, 68 anni e Francesco Castoldi di 25, sono stati arrestati all'alba dai carabinieri di Varese, su decisione del Gip di Milano Alessandra Clemente.
Sottoposti a misure cautelari anche cinque operatori. A quanto emerso dalle indagini dei militari, partite grazie a una segnalazione ai carabinieri di Castellanza (Varese) da parte di una dipendente temporanea della comunità, e coordinate dal pm Rosaria Stagnaro, gli ospiti della comunità erano costantemente obbligati a stare seduti a tavola in posizione perfettamente eretta, alcune volte con bastoni infilati nella cintura e in una bandana legata alla loro testa.
Chi non resisteva veniva costretto a saltare i pasti osservando gli altri mangiare. La mattina, se qualcuno non si voleva alzare, veniva colpito con secchiate di acqua fredda. Durante la giornata se un ospite dava fastidio veniva colpito con oggetti, bagnato con spruzzini o lasciato fuori dalla struttura al freddo anche per tutta la notte, durante l'inverno, tanto da provocargli ecchimosi da ipotermia. In alcune occasioni erano costretti a sfilarsi la biancheria intima davanti a tutti e dimostrare fosse pulita, in caso contrario venivano obbligati a lavarla a mano nei bagni. "Fai schifo, sei un animale", una delle frasi intercettate dagli inquirenti, "quanti mesi ci hai messo per nascere? Meno di nove, perché sei un rompi...", le parole pronunciate da un operatore a un disabile nato con una grave patologia neonatale. E, ancora, "ti faccio ricoverare, ti mando via". Infine, chi si lamentava veniva minacciato di dover subire il "metodo Anna", ovvero "un calcio nel c..o così forte che te lo sfondo".