Battisti, i pm indagano sulla rete di protezione: "Aiutato economicamente" - Affaritaliani.it

Cronache

Battisti, i pm indagano sulla rete di protezione: "Aiutato economicamente"

La procura di Milano ha aperto un'indagine 'esplorativa' sulla rete di protezione di cui avrebbe beneficiato Cesare Battisti

BATTISTI: ORA SI INDAGA SULLA RETE DI PROTEZIONE

La procura di Milano ha aperto un'indagine 'esplorativa' sulla rete di protezione di cui avrebbe beneficiato Cesare Battisti, l'ex terrorista arrestato ieri in Bolivia dopo una lunga latitanza e ora nel carcere romano di Rebibbia per scontare la pena dell'ergastolo. Si tratta, al momento, di un modello senza ipotesi di reati, né indagati. Il titolare del fascicolo è Alberto Nobili, responsabile dell'antiterrorismo milanese.

L'indagine - per ora modello 45 - intende far luce su tutte le persone che potrebbero aver aiutato, realmente oppure economicamente, l'ex terrorista Battisti accusato di quattro omicidi. L'informativa della Digos di Milano, che arriverà alla procura generale venerdì o al più tardi lunedì, avrà carattere riepilogativo e vedrà, nero su bianco, tutte le indagini sul caso Battisti, e su eventuali aiuti.  Sono stati gli uomini della Digos a eseguire intercettazioni e pedinamenti da cui si potrà stabilire eventuali reati e se sono perseguibili in Italia. La relazione, a cui stanno lavorando gli uomini della questura, sarà una sorta di riassunto di una latitanza lunga 37 anni: dalla Francia, al Brasile fino alla cattura in Bolivia. 

L'EX GIUDICE FORNO: "PROTETTO DA FIOR FIORE DI INTELLETTUALI"

Una rete di protezione durante la latitanza di Cesare Battisti? "Non mi stupisce", ha spiegato l'ex giudice istruttore di Milano Pietro Forno che si occupo' degli omicidi dei Pac. "Non mi stupisce perche' Battisti fu difeso a spada tratta anche da fior fiore di intellettuali" e, negli anni '80, "usci' un libro in cui si accusavano i giudici di aver falsificato le prove e questo equivaleva per loro una condanna a morte", ha aggiunto l'ex magistrato.