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Cronache
Bellomo, il giudice ricorre alla Corte Ue: "Censurate le mie idee"
Francesco Bellomo

Caso Bellomo: "censurate mie idee",non esclude ricorso a Corte Ue

"Il Consiglio di Stato ha censurato le mie idee e la censura alle idee, la destituzione per una censura alle idee, non e' un bel segnale". Cosi' l'ex giudice del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo, a Porta a Porta, contestando la sua destituzione, decisa all'unanimita' dal massimo organo della giustizia amministrativa italiana, per il caso dei contratti con clausole su minigonne e tacchi a spillo fatti firmare alle sue allieve dei corsi di preparazione al concorso in magistratura. L'ex giudice 47enne non ha escluso di ricorrere alla Corte europea se andranno male sia il ricorso al Tar e sia l'eventuale appello allo stesso Consiglio di Stato, contro la sua destituzione. "Ho fiducia nei miei colleghi ma e' un caso anche da Corte europea", ha avvertito Bellomo.

"Non mi sono comportato in modo disonorevole nella vita privata. Si e' licenziati perche' si lavora male. Non e' il mio caso. Io non ho fatto danni ai cittadini", ha affermato Bellomo definendo non piu' attuale la legge del 1946 in base alla quale il Consiglio di Stato lo ha destituito: il terzo caso in oltre 100 anni di storia. "Hanno prima deciso e poi motivato. Ma cio non toglie sia stato commesso un errore", ha insistito. Incalzato sul codice di comportamento e il look sexy imposto alle borsiste dei suoi corsi, Bellomo ha detto di non ritenerli inappropriati e in ogni caso, "chi non li condivideva - ha sottolineato - poteva comunque diventare borsista".

L'ex giudice del Consiglio di Stato ha anche difeso la rivista "Diritto e Scienza" nella quale si parla di amore e sesso, che con la magistratura sembrano avere poco a che fare. "Dall'inizio alla fine vi si trovano solo ragionamenti scientifici anche se su oggetti inusuali", ha argomentato. "In una fase ristretta della mia vita e della mia ricerca mi sono occupato dell'amore. Il sapere scientifico vale in qualunque campo dell'attivita' umana e lo sviluppo del ragionamento e' la cosa piu importante per vincere il concorso in magistratura", ha rimarcato Bellomo, sottolineando l'alta percentuale di successo delle sue allieve al concorso in magistratura. Nonostante sia stato destituito dal Consiglio di Stato, Bellomo, da privato cittadino, continua ad insegnare ma la rivista e le borse di studio non ci sono piu'. "Sara' curioso vedere se la percentuale di successo (al concorso) dovesse scendere. Allora dovremmo dire - ha concluso - che il merito era del mio metodo di insegnamento".

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