Cronache
"Bonaccini? Non fatemi quel nome", su Affari la denuncia dell'alluvionata
“Perché non hanno fatto le manutenzioni?”. Parte dell’Emilia Romagna è ancora sott’acqua. Di fianco agli argini erano state fatte solo delle buche
Ponte crollato a Budrio in provincia di Bologna. Ci sono anche gli invisibili dell’alluvione. Abbiamo parlato con uno di loro. “Mio padre è un settantunenne che faceva il volontario e sapeva che cosa c'era da fare sul fiume ma non è mai stato fatto nulla. Glielo spiego”
“Non sto più dormendo la notte, è troppo ingiusto. Un cittadino non può trovarsi due volte colpito dall’alluvione”. Esordisce così, parlando con Affaritaliani, Silvia Draghetti, giardiniera di Budrio in provincia di Bologna, zona La Motta. Vive vicino al fiume Idice, nei pressi del famoso ponte crollato.
Molti media nazionali hanno rappresentato la potenza del disastro alluvionale dell’Emilia Romagna con la foto di quel ponte, spappolato dalla furia delle acque. Il padre di Silvia ha un azienda agricola sempre lì, la madre era la titolare del bar della zona che ha dovuto chiudere nel 2019, non ricevendo un euro di aiuto. Sì, perché loro sono state anche vittime di un altro alluvione, avvenuto nel 2019.
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Le buche di fianco al fiume Idice in provincia di Bologna (Budrio)
“Da quando la Regione Emilia Romagna ha preso la gestione, la pulizia dei fiumi non è mai stata fatta, mai nulla”.
Bonaccini ha detto...
“Non mi faccia quel nome. E’ tutta la vita che sto lontana dalla politica e non voglio saperne, ma una cosa così mi sembra talmente ingiusta che non ci dormo”.
Come fa a essere sicura che non ci siano state le manutenzioni?
“Noi viviamo proprio di fianco al fiume. Io vivo qui da 46 anni e mio padre è un settantunenne che quando era giovane partecipava, come volontario, agli interventi e quindi sapeva che cosa c'era da fare ma non è mai stato fatto nulla”.
E le manutenzioni?
“Hanno detto che le facevano, ma non sono state fatte, non è stato fatto niente. Neanche le manutenzioni al ponte sono state fatte e questa volta è crollato. Ma è l'alluvione del fiume Idice che ha fatto il disastro. Il ponte è una conseguenza”.
E con l’alluvione che è successo?
“C'è stata la rottura del fiume da un'altra parte, rispetto alla rottura del 2019. Si è rotto l'argine ma sempre dalla nostra zona, La Motta. A settembre sull'argine hanno fatto delle trivellazioni, ho documentato tutto, con buche profonde 4 metri, distanti un metro l'una dall'altro. Hanno fatto due file di trivellazioni”.
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Per fare cosa?
“Hanno detto che due o tre anni fa erano state trovate delle bombe in zona e queste buche temporanee servivano per eventuali attività di sminamento. Ma dovevano essere chiuse subito e i terreni rinforzati”.
Sono state chiuse le buche e rinforzati i terreni?
“No, sono ancora lì, le buche sono ancora aperte, ancora visibili. Le ho mandato le foto come appaiono ora. Sono esattamente dalla parte dove è crollato l’argine. Ma la cosa che a noi disturba di più è che tutto questo è messo a tacere, nessuno parla delle mancate manutenzioni, i bacini di contenimento che non ci sono. Il Comune di Budrio è stato messo al corrente anche delle buche. La gente deve sapere che il disastro che vediamo è accaduto per le mancate manutenzioni. Noi abbiamo l'acqua in casa e c’è ancora il buco nell’argine aperto”.
Lei parlava di un altro alluvione...
“Nel 2019 abbiamo subito un altro alluvione. Aspettavamo un rimborso ma è andato tutto nel dimenticatoio, nessuno ha ricevuto un euro”.
E come mai? Avete fatto le richieste perché eravate alluvionati?
“Certo, tutto, le abbiamo fatte. Ma c'è stato detto che non ci davano i soldi perché la Regione chiede che le case siano aggiornate con le nuove normative 2019. Io ho perso l'attività del bar La Motta che era un'attività di 52 anni, in una casa che ha minimo 52 anni. Come faccio ad adeguarmi alle normative del 2019 se non ho la disponibilità economica? E che c’entra con l’alluvione? Si sono attaccati a questo, in Regione, e non abbiamo ricevuto un euro”.
Quindi le spese dovevano essere tutte a vostro carico?
“Certo ma non c’entra”.
Nel senso, lei dice: posso pure parificarmi con le nuove normative, spendendo i soldi ma non li ho, però l’alluvione arriva lo stesso?
“Infatti, non c’entra niente con l’alluvione. E da quel che mi risulta questo è l‘unico alluvione che non sia stato risarcito con aiuti”.
Dove ce l'avete ancora l’acqua?
“Dentro casa, ce l'abbiamo dappertutto. Siamo ancora tutti allagati. Andiamo dagli 80 cm in su, siamo ancora tutti evacuati qui. Ci sono sei case asciutte che sono le prime che si sono asciugate. Ma dagli enti pubblici hanno paura che crolli tutta la parte dell'argine che è stato eroso dal fiume. Si possono creare altre alluvione nei paesi vicini, quindi tengono aperto il buco e continuiamo a stare sott’acqua. Ma nessuno parla di queste trivellazioni che ci sono state. Perché non hanno fatto le manutenzioni? Perché queste trivellazioni non le hanno chiuse subito? Qui non viene nessuno”.