Cronache
Orchestra Olimpia, Bonolis nella bufera: "Spiacevole quel sexy alle musiciste"
La direttrice Perrotta: "L’apprezzamento “sexy” ad una delle musiciste durante lo show di presentazione è stato spiacevole"
Bonolis e l’orchestra Olimpia, la direttrice: "Battute fuori luogo sulle donne, retorica triste"
Paolo Bonolis finisce nella bufera per alcuni passaggi scivolosi sulla conduzione avvenuta qualche giorno fa a Pesaro. La cerimonia di inaugurazione della città Capitale della Cultura è stata sì un trionfo grazie alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma la direttrice dell’Orchestra Olimpia, un’orchestra di 50 elementi tutta al femminile, ha sollevato qualche critica attraverso la sua pagina social.
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Secondo Francesca Perrotta è stata una "giornata incredibile. Olimpia è la volontà di lavorare alla valorizzazione della professionalità di genere, della conoscenza del repertorio delle donne, della sensibilizzazione a temi sociali attraverso concerti, eventi di beneficenza, lezioni-concerto, podcast. Adesso però due parole voglio dirle sulla conduzione di Paolo Bonolis".
«La bambina che sono stata – dice la direttrice – era felice di incontrare il suo mito di Bim Bum Bam, ma la donna che sono oggi ha provato tristezza nell’incontrare la retorica della commedia all’italiana che lui ha portato avanti per tutto il tempo della sua conduzione: essere presentata a tutti introducendomi come “Signora Perrotta” nel giorno in cui il mio ruolo era quello di Direttrice; tristezza per lui, e per la bambina che ero, così come dover ascoltare battute fuori luogo come l’apprezzamento “sexy” ad una delle musiciste durante lo show di presentazione. Vorrei dire che nessuna donna avrebbe mai presentato un musicista chiamato ad esibirsi davanti ad 8.000 persone in questo modo, e non l’avrebbe fatto perchè sarebbe stato fuori luogo andare oltre il ruolo ed entrare nel personale, e poi di basso livello come quello sessuale. Non ci fa piacere. Non ci fa sentire speciali. E’ imbarazzante. E’ spiacevole. Fortunatamente la grandezza di quello che stavamo facendo e rappresentando era così potente che la piccolezza del siparietto è risultata stridente alle orecchie di tutti. Facciamo e pratichiamo la cultura, cerchiamo e amiamo tutti la bellezza».