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Cronache
Stragi, Salvatore Borsellino: "Anniversario vittima di istituzioni avvoltoi. Malpensa a Berlusconi? Meglio chiamarlo MP2"

Salvatore e Paolo Borsellino

Salvatore Borsellino ad Affari: "Anniversario vittima di istituzioni avvoltoi. Malpensa a Berlusconi? Meglio intitolarlo MP2"

A un giorno dal trentaduesimo anniversario della strage di via D’Amelio non c’è ancora pace per la famiglia del giudice Paolo Borsellino. Non c’è perché è in corso l’ennesimo processo sul depistaggio delle indagini per far luce sulla sua morte, e non c’è neppure per le differenti vedute tra il fratello Salvatore e i figli dell’eroe antimafia su chi siano i veri mandanti dell’assassinio di Borsellino, e su come dovrebbero svolgersi le commemorazioni del 19 luglio 1992. Proprio nei giorni in cui, davanti al Tribunale di Caltanissetta, si è tenuta l’udienza preliminare a carico di 4 agenti accusati del depistaggio delle indagini nella quale, hanno riportato i quotidiani, sarebbe stata sollecitata la citazione come responsabile civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e del ministro dell'Interno. Proprio partendo da quest’ultimo episodio Affaritaliani.it ha parlato con Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato.

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È vero che sono stati i figli di Paolo a citare in giudizio la Presidenza del Consiglio e del Viminale?

La notizia è circolata in maniera completamente distorta, in quanto è stata presentata come un’iniziativa personale dei miei nipoti. Invece si è trattata di un’iniziativa comune a tutte le parti civili, che sono ben 78, tra cui me e i nipoti di Paolo. E non si è trattato di un’iniziativa personale e diretta, ma di una conseguenza automatica nel momento in cui ci siamo costituiti parti civili nel processo, da parte della Procura di Caltanissetta.

Quale significato dà a questa chiamata in giudizio?

Il significato che può avere la celebrazione di un processo in cui vengono indagati e imputati sono gli esecutori del depistaggio che ha allontanato il corso della giustizia, mentre i piloti (La Barbera che lo ha gestito, Tinebra che lo ha avallato) sono morti e quindi non vengono coinvolti. Il fatto che vengano chiamate in giudizio la presidenza del Consiglio e il ministro dell’Interno dell’epoca non cambia le cose.

Ci sono stati un po’ di dissapori anche attorno alle commemorazioni del 19 luglio…

Sì, perché a mio avviso si tratta di manifestazioni che si sono tramutate in parate e passerelle per persone che vogliono parlare, salire sul palco, apparire e spesso sono persone che non sarebbero degne di salire sul palco.

A Palermo, per esempio, ho contestato la manifestazione a palazzo Jung organizzata da “Agenzia Italia”, dove sarà anche presente il sindaco di Palermo, che non ha rifiutato l’appoggio datogli per la rielezione da personaggi contigui alla mafia, condannati per contiguità alla mafia come Cuffaro e Dell’Utri. Per questo motivo purtroppo sono entrato in contrasto anche con altre persone, come Maria Falcone, il centro studi Paolo e Rita Borsellino…

Per Lei invece cos’è la giornata della memoria?

Nella mia giornata della memoria c’è solo lotta per verità e giustizia che ancora ci vengono negati dopo 32 anni.

Come la trascorrerà?

Sono atterrato a Palermo in questi giorni in primo luogo per il compleanno della Casa di Paolo, svolto dove c’era la vecchia nostra farmacia in un quartiere molto difficile, che ho voluto trasformare in una casa di accoglienza per i bimbi del quartiere, per dare loro quello che non hanno a casa. Stamattina ho partecipato a una giornata di memoria in quella che era la caserma da cui partivano le scorte palermitane. Un momento di memoria proprio senza personalità e istituzioni.

Il 19 luglio sarò proprio in via D’Amelio, per evitare gli avvoltoi delle istituzioni che ancora non ci hanno dato verità e giustizia e che portano simboli di morte con le corone d’alloro. Abbiamo invitato sul palco il magistrato Nino Di Matteo e l’ex magistrato Roberto Scarpinato.

È un appellativo forte quello di “avvoltoi” alle istituzioni…

Lo dico di quelle che piuttosto che indagare sulle vere cause della strage vanno dietro a quel dossier “mafia-appalti” che per me è solo un ulteriore depistaggio orchestrato da quei Ros (Giuseppe De Donno e Mario Mori) che sono ufficiali infedeli che hanno portato avanti una trattativa con la mafia senza avvisare la magistratura. Ma che non sono stati condannati unicamente per il fatto che lo Stato non può processare se stesso.

Prima abbiamo parlato di persone indegne a commemorare Paolo Borsellino. Cosa ne pensa della polemica nata sull’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi?

Non è affatto una polemica. La porta di ingresso al Nord Italia titolata a una persona condannata per frode fiscale, processata per aver dato soldi alla mafia, per esser stata iscritta alla P2? Io avrei consigliato di chiamare direttamente Malpensa non MPX, ma MP2. Forse sarebbe più adatto visto il nome a cui verrà titolato.

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