Cronache

Borsellino, chiesta l'apertura di una pratica al Csm

Il togato Antonello Ardituro chiede l'apertura di una pratica al Csm sul caso Borsellino

Borsellino: al Csm chiesta apertura pratica

 

Dopo le motivazioni della sentenza Borsellino quater che hanno chiamato in causa alcuni degli investigatori dell'epoca e dopo l'appello al presidente della Repubblica della figlia del giudice ucciso, Fiammetta, perchè si faccia chiarezza sui magistrati che hanno avallato il falso pentito Vincenzo Scarantino, il consigliere del Csm Antonello Ardituro ha formalizzato la richiesta di un intervento di Palazzo dei marescialli.

 

La richiesta del consigliere Antonello Ardituro

 

In particolare Ardituro ha chiesto l'acquisizione formale della sentenza Borsellino quater e l'apertura di una pratica in Commissione antimafia del Consiglio superiore della magistratura.

 

Borsellino: Leu, troppi passaggi oscuri, antimafia se ne occupi

 

"Le motivazioni della sentenza della seconda Corte d'Assise di Caltanissetta certificano come dietro la strage di via D'Amelio, dove persero la vita il giudice Borsellino e la sua scorta, sia avvenuto uno tra i più gravi depistaggi che la storia repubblicana ricordi. Dalle false dichiarazioni di Vincenzo Scarantino, alla sparizione dell'agenda rossa del giudice, al ruolo attivo di funzionari dello Stato nel depistare le indagini, sono troppi i passaggi oscuri sui quali abbiamo il dovere di fare chiarezza. La nuova Commissione parlamentare antimafia si occupi di ricostruire la verità storica su questa pagina oscura della storia d'Italia". Lo afferma il deputato di Liberi e Uguali Erasmo Palazzotto, primo firmatario del disegno di legge di LeU che istituisce la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, già presentato al Senato da Piero Grasso. Sulla strage di via D'Amelio, prosegue Palazzotto, "così come su tutte le stragi di mafia, abbiamo il diritto di conoscere la verità per onorare la memoria di chi ha combattuto la mafia sacrificando la propria vita, ma soprattutto per recidere ogni legame tra le organizzazioni criminali e parti deviate delle nostre istituzioni. Lo dobbiamo a chi è morto per difendere questo Paese, ma anche a chi ogni giorno continua a battersi per la giustizia e per difendere le istituzioni", conclude Palazzotto.