Cronache

Briatore non si scusa: "Il Coronavirus non va trasformato in ossessione"

Il manager: "Sto bene, non sono intubato e non prendo ossigeno. Al Billionaire stavano tutti appiccicati, ma io predicavo il distanziamento"

Briatore non si scusa: "Il Coronavirus non va trasformato in ossessione"

Flavio Briatore non arretra sul Coronavirus. "Io sono sempre stato sulla linea del professor Zangrillo (primario di rianimazione al San Raffaele, ndr). Cioè che il virus bisogna affrontarlo, ma non trasformarlo in un’ossessione". Il manager, al centro della cronaca per la sua battaglia contro le chiusure delle discoteche, adesso ammette di aver contratto la malattia, ma rassicura sulle sue condizioni di salute. "Sono ricoverato - spiega a La Stampa - in una stanza da solo. Non prendo ossigeno e tanto meno sono intubato. E' stata davvero una strana estate in cui la febbre mi è venuta insieme con un raffreddore già parecchi giorni. Adesso Mi sento bene. Non ho nulla di speciale. La temperatura è a posto, respiro bene e sono pure riuscito a lavorare. Anche se mi auguro di uscire presto. Quando sono arrivato in ospedale mi hanno fatto il tampone, come fanno con qualunque paziente. Tutto lì. Ed eccomi isolato in una stanza".

"Al Billionaire - spiega Briatore - abbiamo sempre rispettato le regole, facendo entrare il giusto numero di persone.Ma vedendo come andavano le serate non bastava contingentare gli ingressi e predicare il distanziamento: non ci può fare nulla nessuno se fai entrare 100 persone in mille metri quadri e loro stanno tutte appiccicate. Abbiamo saputo di ragazzi che a gruppi di 50 o 60 ordinavano le casse di champagne e se le andavano a bere sulla spiaggia insieme con i fornitori. Ballavano e facevano festa sino all’alba. Lì certo non potevamo intervenire".