Cronache
Cannabis, Consorzio:da chiusura negozi a rischio 10mila addetti e 1500 aziende
Il DG Zanda replica a Salvini: "Politici poco informati"
Mille shop su tutto il territorio nazionale; 800 partite Iva agricole specializzate; 1.500 nuove aziende di trasformazione e distribuzione, diecimila addetti. E' il danno potenziale che scaturirebbe dalla chiusura dei negozi di canapa a basso contenuto di thc e derivati sulla quale si è impegnato il ministro degli Interni Matteo Salvini. I conti sono stati elaborati per Il Sole 24 Ore Radiocor dal Consorzio nazionale per la tutela della canapa industriale: "Il comparto della canapa industriale non ha nulla a che vedere con gli stupefacenti, o con gli aspetti ludici della cannabis. Le esternazioni di alcuni politici, poco informati, stanno arrecando danni incommensurabili al settore e minando il suo sviluppo", ha dichiarato Stefano Zanda, direttore generale del Consorzio.
La legge per la promozione della filiera è entrata in vigore nel gennaio del 2017. Il volume d'affari calcolato dal Consorzio (che soltanto due mesi orsono è stato presentato alla Camera), è di 150 milioni di euro nel 2018 e per il 2021 si prevede un giro di affari su scala europea di 36 miliardi di euro, visto il crescente interesse da parte di vari settori tra cui farmaceutica, cosmesi, alimentare, packaging, edilizia, design. Sempre nel 2018 in Italia sono stati 2500 gli ettari coltivati a canapa e la previsione di chiudere l'anno con un raddoppio delle superfici. Salvini ha dichiarato di voler "chiudere ad uno a uno tutti i presunti negozi turistici di cannabis", e il mondo della canapa industriale è entrato in fibrillazione: "Prendiamo le distanze - ha aggiunto Zanda, interpellato da Radiocor - da eventuali comportamenti fuori legge di alcuni negozianti. Chiediamo però il massimo rispetto per il settore, composto da moltissimi professionisti ed aziende serie. Il Governo dovrebbe essere lungimirante e non perdere tempo per regolamentare il comparto, dando dignità e la stabilità necessaria alle imprese, per affrontare e attrarre gli investimenti necessari allo sviluppo".