Cronache
Cannabis, De Benedetto assolto. La coltiva a scopo terapeutico, ora ha vinto
Fin da ragazzo De Benedetto è affetto da una severa forma di artrite reumatoide. E grazie alla Cannabis ha detto addio alla morfina
Il tribunale di Arezzo ha assolto Walter De Benedetto. I magistrati erano chiamati a decidere sull'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Ossia Cannabis che De Benedetto coltiva nella serra vicino a casa a scopo terapeutico.
“Me lo sentivo, ero fiducioso nella magistratura, era anche una questione di sensibilità”, commenta lui a caldo. Dall’età di 16 anni questo 49enne ha scoperto di essere affetto da una severa forma di artrite reumatoide. Patologia che gli ha provocato serie conseguenze e che lo costringe in un letto nella sua abitazione a Ripa di Olmo, alle porte di Arezzo. Per sopportare i dolori lancinanti che questa malattia provoca, Walter ha iniziato dal 2011 ad utilizzare la cannabis a scopo terapeutico. “Mi ha consentito di eliminare il cerotto alla morfina”.
Nel suo piano terapeutico, concordato con il medico, la quantità prevista dalla Asl è circa un grammo al giorno. Troppo poco per lenire i dolori di Walter, così decide di sopperire a questa mancanza coltivando piantine di cannabis nella serra adiacente alla sua abitazione. Per fare questo si fa aiutare da un amico che si occupa di innaffiare le piante. Nel 2019 una soffiata e conseguentemente il blitz dei carabinieri nell’abitazione di Walter porterà alla denuncia per lui e per l’amico. Quest’ultimo è già stato processato e condannato ad un anno e due mesi. Il quantitativo di cannabis, scriverà il giudice nella sentenza, non era congruo per un consumo destinato solo a De Benedetto. Attorno al caso di Walter c’è stata una grande mobilitazione che ha visto quasi 500 persone digiunare in solidarietà e oltre 20.000 firmare un appello per indurre il Parlamento a rivedere la legge sulla cannabis terapeutica. Walter un mese fa ha scritto anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Il dolore non aspetta – spiega lui – io sono a posto con la mia coscienza”. Ora Walter vive nella sua abitazione con i suoi amati amali, due gatti, un cane e un acquario con gamberetti e pesci combattenti. “Sono la mia famiglia. – racconta – Lei, Luna (un bellissimo gatto persiano grigio) mi fa tutti i giorni la guardia, non mi molla mai. Vivo ogni giorno come se fosse l’ultimo, attaccato alla vita come una cozza”.
Cannabis, Magi: "Assoluzione de benedetto è grido a parlamento: legalizzare"
L'assoluzione di Walter De Benedetto è un grido rivolto al Parlamento che non può più esimersi dal cambiare una legge sbagliata che produce costi insopportabili in termini di sofferenza, inutili operazioni di polizia e processi”, lo dichiara su Facebook Riccardo Magi, deputato di Più Europa Radicali e primo firmatario della legge per l’auto-coltivazione che oggi era presente ad Arezzo per sostenere Walter De Benedetto. “La sentenza di oggi - continua Magi - dà speranza a chi si batte per il diritto di troppi malati di ricevere le cure a base di #cannabis che oggi è negato dallo Stato italiano. Ma dà anche speranza a chi, come noi, insieme a Walter crede non sia rinviabile una riforma del testo unico sugli stupefacenti a partire dalla completa depenalizzazione della coltivazione domestica per uso personale verso una vera legalizzazione della cannabis. Rispondano le forze politiche e i gruppi parlamentari a questo grido”, conclude Magi.