Cronache
Carceri, Garante nazionale detenuti: "Dopo il caso Ioia, cambiamo passo"

Intervista a Mauro Palma, presidente dell'organismo nazionale dei garanti, dopo il caso del delegato di Poggioreale arrestato per spaccio
Carceri, il Garante nazionale dei detenuti Palma sul caso Ioia: “Ora serve un cambio di passo”
È stato trasferito dal carcere di Poggioreale al termine dell’udienza di convalida dell’arresto Pietro Ioia, Garante dei detenuti del comune di Napoli incarcerato ieri (martedì 18 ottobre) con l’accusa di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.
Carcere in cui era “tornato” dopo l’arresto; tornato perché, prima di essere nominato dall’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris come difensore dei diritti dei detenuti nel 2019, Ioia vi aveva scontato una condanna per narcotraffico, uscendo scarcerato nel 2002.
La sua nomina, contestata già allora, rimane un interrogativo ancora oggi per il Garante nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà Mauro Palma, che ad affariItaliani.it ha dichiarato di provare “sconcerto sul piano istituzionale. Quella dei garanti locali è una materia che deve cambiare passo; occorrono linee-guida che si basino su indipendenza, professionalità e assoluta integrità della persona incaricata”.
Qualità di cui era lecito dubitare in relazione a Pietro Ioia? “Sicuramente sussistevano elementi che lo sconsigliavano rispetto alla funzione esercitata, ad esempio il suo passato così rilevante nello stesso luogo in cui era stato nominato garante – spiega Palma – O ancora la pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici riportata in sentenza”.