Cronache

Carceri, Garante nazionale detenuti: "Dopo il caso Ioia, cambiamo passo"

di Eleonora Perego

Intervista a Mauro Palma, presidente dell'organismo nazionale dei garanti, dopo il caso del delegato di Poggioreale arrestato per spaccio

Mauro Palma sul caso Ioia: “Il Garante è istituzione anche a livello locale”

Se è vero, infatti, che a livello strettamente locale, e a differenza del livello regionale e nazionale, la qualifica del Garante dei detenuti come “pubblico ufficiale” è ancora discussa, “personalmente ritengo si debba parlare sempre di istituzione. Che, come tale, è altra cosa dall’essere un mero difensore dei diritti”. Sì perché, afferma ancora Mauro Palma sul caso di Napoli, “se pur apprezzabile l’interesse mostrato da Ioia nei confronti dei detenuti, anche come segno di cambiamento, questo può essere ben manifestato all’interno dell’associazionismo, valore aggiunto per la comunità”. E chiosa nuovamente: “A prescindere dalle attuali accuse, questo è anche il risultato di una troppa prossimità tra l’ambiente dove ha operato nella sua ‘vita precedente’ e il suo incarico successivo”.

A fare eco alle parole di Palma anche il Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, secondo cui il caso Ioia ripropone l’urgenza di dettare linee guida omogenee affinché per “tale ruolo vengano individuate figure che rispondano a criteri d’indipendenza e professionalità”, laddove invece, in qualche caso, “abbiamo assistito alla designazione di personaggi molto discussi o comunque ‘sui generis’ che hanno destato perplessità e, paradossalmente, non offrivano alcuna garanzia di poter garantire, rischiando al contrario di esacerbare gli animi in un contesto in cui gli equilibri sono intrinsecamente precari”. E aggiunge: “Non va dimenticato che i garanti locali dei detenuti hanno il libero accesso alle strutture penitenziarie dei rispettivi territori, le quali, come nel caso di Napoli, possono essere più di una, anche di notevoli dimensioni, e ospitare migliaia di reclusi”.