Cronache

Carceri, giudici su boss 'ndrangheta: "Manca il vaccino, Iannazzo scarcerato"

Le motivazioni del Tribunale di sorveglianza sui domiciliari per lo 'ndranghetista

La permanenza in carcere del boss della 'ndrangheta Vincenzo Iannazzo, 66 anni, capo della omonima cosca di Lamezia Terme "in permanenza dello stato epidemico e in assenza di protocolli terapeutici efficaci validati o di vaccino" risulta "incompatibile" perché un "soggetto particolarmente a rischio" anche "per caratteristiche di genere (maschile), età". Ecco perché i giudici del Tribunale di sorveglianza lo scorso 3 aprile hanno accolto la richiesta di scarcerazione del boss che è andato ai domiciliari. Iannazzo è il terzo boss, dopo Francesco Bonura e Pasquale Zagaria, che si trovavano anche al 41-bis, ad aver lasciato il carcere durante l'emergenza coronavirus, per problemi di salute. I giudici citano nel provvedimento, visionato dall'Adnkronos, che il giudizio "risulta confortato dalla nota del direttore del distretto Usl Umbria 2", anche se spiegano che non sono "stati ancora registrati casi di contagi in carcere e che il detenuto risulti in parte protetto dall'essere sistemato in cella singola". I magistrati parlano anche di "compromesse condizioni di salute di Iannazzo". Dunque, le esigenze cautelari possono essere "soddisfatte da particolari modalità di controllo".