Cronache
Caso Palamara, nuovi guai per l'ex toga. "Le intercettazioni sono valide"
Il gup dà il via libera per inserire le trascrizioni delle chat come prove, il trojan non è stato manomesso. La difesa: "Faremo ricorso a Strasburgo"
Caso Palamara, nuovi guai per l'ex toga. "Le intercettazioni sono valide"
Il caso Palamara che ha scosso il mondo della magistratura non smette di regalare colpi di scena. Per l'ex toga del Csm c'è da fare i conti con una nuova presa di posizione da parte del Gup di Perugia, che ha deciso, dopo diverse ore di camera di consiglio, di ammettere al processo che vede Palamara imputato per corruzione tutte le intercettazioni. Non sono state riscontrate - si legge sul Giornale - anomalie sul funzionamento del trojan. Un duro colpo per l’ex presidente dell’Anm. Ma lui non si arrende ancora: "Prendiamo atto della decisione del giudice. Restiamo in attesa degli accertamenti definitivi da parte della procura di Firenze. La battaglia per la verità anche sul trojan continua. Ricorreremo nelle sedi opportune, in Cassazione e alla Corte di Strasburgo".
Il procuratore Raffaele Cantone risponde a stretto giro, tramite Adnkronos: "Siamo sempre stati certi che il lavoro fosse stato fatto in modo corretto. Abbiamo individuato e portato gli aspetti critici all’esame del giudice ma siamo stati sempre confidenti e consapevoli che le intercettazioni erano state svolte in modo regolare. E il giudice lo ha riconosciuto". Nel provvedimento - prosegue il Giornale - che motiva la decisione il gup parla di "pieno rispetto" delle norme che regolano l’esecuzione delle intercettazioni riguardo agli impianti installati nelle sale server delle procure. Il giudice sottolinea anche le "condizioni di sufficiente protezione quanto al transito sicuro del flusso dal telefono infetto al server finale di destinazione".