Cronache
Caso procure, toghe processano Palamara: “Strategie di discredito su colleghi"
L'atto di incolpazione della procura generale della cassazione. Martedì la prima udienza del processo a carico di Palamara alla sezione disciplinare del Csm
Caso procure, pg: "Da Palamara strategie discredito su colleghi"
Luca Palamara ha tenuto un comportamento "gravemente scorretto" con "strategia di discredito" su alcuni colleghi, come il procuratore della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, che aveva presentato domanda per l'incarico di capo della procura di Roma, e il procuratore aggiunto della Capitale Paolo Ielo e l'allora procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Lo scrive la procura generale della Cassazione, guidata da Giovanni Salvi, nell'atto di incolpazione con cui ha chiesto alla sezione disciplinare del Csm di fissare il processo a carico del pm (ora sospeso), che dovrà presentarsi davanti al 'tribunale delle toghe' martedi' prossimo per la prima udienza.
I fatti, com’è noto, sono emersi dalle intercettazioni disposte dalla procura di Perugia - dove l'ex pm e' indagato per corruzione - effettuate con il trojan inoculato nel cellulare di Palamara: al centro, in primis, la riunione notturna all'hotel Champagne nella quale si parlo', in particolare, della nomina al vertice della procura di Roma, a cui parteciparono anche i deputati Luca Lotti (imputato a Roma nel processo per la fuga di notizie su Consip) e Cosimo Ferri (magistrato in aspettativa, ex leader di Magistratura Indipendente) e 5 togati del Csm, che, in seguito, si sono dimessi dall'incarico a Palazzo dei Marescialli.
Tra le conversazioni intercettate, il capo di incolpazione riporta anche quelle di Palamara con Stefano Fava, ex pm di Roma oggi giudice a Latina, con il commercialista Andrea Di Giorgio, il quale, ricorda il pg nel documento, "svolge anche l'attivita' di curatore fallimentare in procedure in corso dinanzi al tribunale di Roma", con l'ex togato del Csm Luigi Spina e con lo stesso Lotti, "condotta questa ancor piu' grave - osserva la procura generale - in considerazione della indicata posizione processuale dinanzi agli uffici giudiziari romani del suindicato interlocutore".