Cronache
Caso Shalabayeva, i giudici: "Rapimento di stato con accanimento persecutorio"

Le motivazioni per cui lo scorso ottobre sono stati condannati gli imputati nel processo per la vicenda dell'espulsione di Alma Shalabayeva e della figlia
Nel 2013, Alma Shalabayeva era stata espulsa dall'Italia insieme alla figlia, che all'epoca aveva 6 anni. Nell'ottobre 2020 la condanna degli imputati nel processo per sequestro di persona. Ora sono arrivate le motivazioni di quella sentenza.
"L'espulsione e il trattenimento di Alma Shalabayeva rappresentano un unicum nella storia giudiziaria italiana nella quale il collegio non rintraccia né elementi di ordinarietà né di approccio burocratico, ma, al contrario individua chiari segnali di eccezionalità e di straordinario accanimento persecutorio. In definitiva, secondo un'appropriata definizione di commento a questa storia, avvenne un rapimento di Stato".
Per questa vicenda in particolare l'ex capo della Squadra Mobile di Roma ed ex questore di Palermo Renato Cortese e l'ex capo dell'ufficio immigrazione ed ex capo della Polfer Maurizio Improta sono stati condannati a 5 anni per sequestro di persona.