Cronache

Caso Yara, Bossetti in un memoriale racconta il giorno dell'arresto

Di Redazione Cronache

Il carpentiere di Mapello racconta per la prima volta in un memoriale quello che ricorda del giorno dell'arresto per omicidio

Caso Yara, Massimo Bossetti in un memoriale racconta il giorno dell'arresto

A 10 anni esatti dall’arresto di Massimo Bossetti, il carpentiere di Mapello racconta per la prima volta in un memoriale quello che ricorda di quel giorno che gli ha cambiato la vita. Il documento, indirizzato a Marco Oliva conduttore della trasmissione “Iceberg Lombardia”, verrà divulgato nel corso della puntata di questa sera a partire dalle 20.30 su Telelombardia. “Di quel 16 giugno rimane il ricordo di un giorno drammatico, traumatico, indimenticabile. Da una vita scandita amorevolmente tra le quattro mura domestiche e quelle dei cantieri edili, un giorno improvvisamente la mia vita cambiò per sempre. Una cosa impensabile… Mi trovavo in un cantiere di Seriate alla costruzione di una villetta unifamiliare, una normale, comune giornata lavorativa… . Ricordo che rimasi lì tutto il giorno quando poco dopo le 17, un esercito di 30/40 carabinieri, polizia di stato fece irruzione in cantiere… .

Dall’impalcatura vidi sbucare un bestione, un carabiniere con uno sguardo feroce che mi intimò di fermarmi, di buttare a terra la cazzuola. Gli chiesi cosa stesse succedendo, ma lui mi intimò: “Stia zitto, abbassi lo sguardo, non mi guardi in faccia e si inginocchi”. Ma come stia zitto e si inginocchi io risposi, mi sta trattando come se fossi uno spacciatore di droga… . Mi trovai a terra inginocchiato sul ponteggio, accerchiato da carabinieri e poliziotti con tanto di telecamera in mano. Subito mi misero le manette e trattenuto dalla forte presa che sprigionavano le loro mani al collo, alle spalle… . Implorai di mollarmi, di lasciarmi andare… . Volevano solo che io stessi zitto, senza che io potessi né capire, né sapere cosa in quel tragico momento mi stesse capitando…”.

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