Cronache

Cei, vicino a Bergoglio e con un duro compito: ecco chi è Gualtiero Bassetti

A. S.

Cei, Gualtiero Bassetti, nuovo capo dei vescovi italiani, è stato fortemente voluto dal Papa. Ecco perché

L’arcivescovo di Perugia, il cardinale Gualtiero Bassetti, classe 1942, è stato votato dalla stragrande maggioranza dei vescovi italiani (134 voti) ed è stato istantaneamente nominato dal Papa presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana. Una decisione scontata.  Un decreto già pronto. Doveva avvenire già due anni fa.  Papa Francesco  voleva il presule perugino alla testa di quell’organismo. Ma le circostanze non furono favorevoli. Ha saputo attendere. Anche il Papa ha atteso. Nessuno dei due ha deluso. E non hanno deluso.

Né si sono fatti tentare dalle sorprese dell’urna  220 vescovi  che in assemblea hanno interpretato il desiderio del Papa. Merito anche di Nunzio Galantino, il segretario generale, che ha svolto un lavoro capillare e dello stesso cardinal Bagnasco  che, in armonia col Papa, ha creato un clima fraterno in tutto il corpo elettorale vescovile.

Ora il presule perugino nato in quel di Marradi, patria  del poeta Dino Campana, e missione sacerdotale compiuta in buona parte in terra toscana, è il Capo dei Vescovi, un Capo sullo stile e l’esempio di Francesco, cioè semplicemente un capo-cordata che guiderà la Chiesa italiana, in armonia con Francesco, verso un’indispensabile riforma, a cominciare dalla riduzione del numero delle diocesi, con l’accorpamento delle più piccole, e dal risanamento economico, per intensificare l’azione pastorale, la pulizia interna, liberandosi dalla piaga della pedofilia, la formazione dei preti e dei religiosi, puntando non tanto a frenare comunque e a qualunque prezzo il calo delle vocazioni, quanto a ottimizzarne  la qualità. Un compito che non è dunque una prebenda, un premio, un titolo onorifico.

Né un compito facile. Bassetti l’affronta in letizia, con l’entusiasmo dei 75 anni, quando dovrebbe presentare quelle dimissioni  canoniche che proprio Papa Francesco, che già lo aveva creato cardinale nel 2014 ha congelato, mantenendolo in attività fino a 80 anni.

Del resto, mons. Gualtiero, come si fa chiamare, ha un uno spiccato spirito giovanile e un pari entusiasmo. Subito dopo la nomina, avvenuta nella Basilica di San Pietro durante la concelebrazione dei vescovi, ha voluto ringraziare il Papa ma lo ha fatto in termini non tanto di gratitudine quanto di  riconoscenza proprio per significare l’importanza dell’incarico che gli viene affidato. Ha detto:”Nell’apprendere la notizia della nomina a Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il mio primo pensiero riconoscente va al Santo Padre per il coraggio che ha mostrato nell’affidarmi questa responsabilità al crepuscolo della mia vita. È davvero un segno che crede alla capacità dei vecchi di sognare… La cosa che mi ha dato grande gioia, in questo momento in cui è avvenuto qualcosa che è superiore alle mie forze, è stata una telefonata affettuosa dei ragazzi di Mondo X di Padre Eligio, che mi hanno detto: “Continua ad essere un papà per noi”. Sono Vescovo da 23 anni.. Non ho programmi preconfezionati da offrire, perché nella mia vita sono sempre stato abbastanza improvvisatore. Intendo lavorare insieme con tutti i Vescovi, grato per la fiducia che mi hanno assicurato. Il Papa ci ha raccomandato di condividere tempo, ascolto, creatività e consolazione. È quello che cercheremo di fare insieme. “Vivete la collegialità”, ci ha detto, “camminate insieme”: è questa la cifra che ci permette di interpretare la realtà con gli occhi e il cuore di Dio.