Cronache
Centri di revisione, Castellin (Cna Lombardia): "E' l'ennesima presa in giro"
L'emendamento del Ministero dei Trasporti non piace all'organismo lombardo. "Mette in pericolo la già precaria filiera di attività economiche. E' una truffa"".
Dal mondo già sofferente di diecimila centri di revisione del Paese si leva un grido di protesta contro l'ultimo emendamento proposto dal Ministero dei Trasporti in sede di conversione parlamentare del Decreto Rilancio.
A fronte di un'azione parlamentare che intendeva supportare la categoria riducendo i danni prodotti dall'incauto rinvio a fine ottobre delle revisioni in scadenza, non solo il Governo ha formulato alle Camere un testo emendativo che ignora questa esigenza, ma addirittura riesce a peggiorare la situazione già precaria dei centri di revisione.
Durissimo il commento di Luciano Castellin, presidente dell'Unione Servizi alla Comunità di Cna Lombardia: “Ci sentiamo doppiamente presi in giro. L'Italia è uno dei pochissimi Paesi europei che non ha applicato la possibilità, concessa in sede di regolamentazione comunitaria, di andare in deroga rispetto alle proroghe delle scadenze delle revisioni, con danni enormi sia per le imprese del settore sia per la sicurezza stradale”, spiega l'imprenditore lombardo di Cna, “ma addirittura al danno si aggiunge la beffa. Con l'emendamento proposto dal Ministero la motorizzazione civile potrebbe avvalersi dell'opera professionale degli ispettori, in 9 casi su 10 dipendenti privati, permettendo loro di incassare direttamente dai clienti i compensi per la revisione dei veicoli pesanti. È l'ennesima truffa in una serie di speranze e richieste frustrate e deluse”.
Questa situazione sembra la goccia destinata a far traboccare il vaso. Cna Lombardia ricorda infatti come le tariffe per le revisioni siano ferme dal 2007, come a fronte della richiesta di una maggiore vigilanza dello Stato sulla concorrenza sleale si sia assistito piuttosto all'istituzione dell'albo degli ispettori, come a fronte della richiesta di provvedere alla formazione di questi ispettori sia sia legiferato in modo tale da bloccarne la formazione per tre anni, come a fronte della richiesta di colmare il buco di 2 milioni di mancate revisioni si sia allungata la scadenza, già oscena, delle revisioni a fine ottobre 2020, di ulteriori 5 mesi. La categoria dei centri di revisione ha visto negli anni incrementare i propri costi, calmierati i propri onorari, ridursi pericolosamente i propri margini, sospendersi l'attività in periodo Covid-19, del tutto immotivatamente. “È una categoria di imprenditori vittima di gravi torti normativi, e pure decisiva proprio per colmare il grave deficit di personale e di organizzazione del lavoro della motorizzazione civile. Se la situazione continua a peggiorare in questo modo non accetteremo scuse, né le eventuali 'lacrime di coccodrillo' di un Governo finora testardo nell'ignorare le nostre proteste su questo tema. Ne va di migliaia e migliaia di imprese e posti di lavoro”, conclude il presidente di Cna Lombardia, Daniele Parolo.