Cronache
Cesare Battisti: "Io ostaggio del governo". Bonafede: "Parole offensive"
Cesare Battisti: sono ostaggio del governo, prigioniero sporca guerra
"Sono sequestrato. Il sequestro e' iniziato in Bolivia e continua oggi nell'isola di Sardegna. Sono ostaggio dell'esecutivo e del governo e per tanto mi sento, oltre che un prigioniero politico, prigioniero di una sporca guerra tra lo Stato e la lotta armata e no". Cosi' l'ex terrorista Cesare Battisti riportate stamane in un colloquio telefonico con l'AGI dal suo difensore Gianfranco Sollai, dopo un incontro col suo assistito nel carcere di Massima, a Oristano. Qui il detenuto ha iniziato uno sciopero della fame quattro giorni fa. Battisti protesta contro l'isolamento a cui e' costretto attualmente che non sarebbe sostenuto da alcuna sentenza.
Cesare Battisti, Bonafede: sue parole offensive, nessuna vendetta
A stretto giro sarebbero arrivate le dichiarazioni del guardasigilli: “Le parole di Cesare Battisti sono profondamente offensive, sia verso i familiari delle vittime che verso lo Stato italiano. Nei suoi confronti non c’è nessuna vendetta: la sua vicenda si trascina da quarant’anni unicamente perché si è sottratto alla giustizia, vivendo da latitante”. È quanto avrebbe riferito il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, secondo quanto riportato da chi ha avuto modo di sentirlo.
CESARE BATTISTI, FAMILIARI: 'IN CARCERE PER SCONTARE PENA MA SUOI DIRITTI VANNO RISPETTATI'
Rompono il silenzio i familiari di Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, al quarto giorno di sciopero della fame e di rifiuto delle terapie mediche per protestare contro il regime carcerario a cui è sottoposto nel carcere sardo di Massama a Oristano, dove si trova da un anno e mezzo in isolamento per scontare l'ergastolo. ''Siamo preoccupati per le sue condizioni di salute - riferiscono i familiari di Battisti all'Adnkronos- ha perso più di tre chili e continua anche la sospensione da tutte le cure mediche. Ed e' determinato ad andare avanti fino a quando non avrà risposte''. ''Noi siamo consapevoli degli errori commessi in passato ma per noi e' parte della nostra famiglia e non lo abbandoniamo, non lo abbiamo fatto prima e non accadrà ora. Ora e' in carcere, deve scontare la sua pena ma questo - sottolineano - deve avvenire nel rispetto delle regole e dei diritti dei detenuti. Quelle avanzate dai suoi avvocati sono istanze legittime ma che finora - dicono - sono cadute nel vuoto. Viene trattato da nemico pubblico numero uno. Di fatto lui vive da un anno e mezzo in un isolamento illegale, relegato in un'area del carcere dove c'è solo lui''. I familiari di Battisti nei giorni scorsi hanno anche inviato una lettera a diverse associazioni che si occupano di diritti umani e dei detenuti. ''Siamo allibiti -hanno rilevato- dal trattamento che gli è stato riservato fin dal suo arrivo in Italia, a nulla sono valse le richieste legittime avanzate dai suoi legali sugli abusi che vengono costantemente commessi sulla sua persona''.