Charlie Gard, staccheranno la spina al bambino di 10 anni a Londra
Charlie Gard: i medici staccheranno la spina. L'annuncio dei genitori di Charlie
Charlie Gard, staccheranno la spina al bambino di 10 anni a Londra
I medici staccheranno domani la spina del macchinario che tiene in vita Charlie Gard, il bambino di dieci mesi affetto da una rara sindrome, la cui storia ha diviso la Gran Bretagna.
Charlie Gard, staccheranno la spina al bambino di 10 anni a Londra - L'annuncio dei genitori su Facebook
Ad annunciarlo su Facebook sono stati i genitori Connie e Chris che si sono battuti in ogni sede legale per impedire questa decisione. "Abbiamo il cuore completamente spezzato. Trascorriamo le ultime ore con il nostro bambino" - hanno scritto i due genitori sulla loro pagina Facebook, postando alcune loro foto al capezzale del piccolo - "Non ci è permesso di scegliere se nostro figlio vivrà e non ci è permesso di scegliere quando e dove Charlie morirà". "Charlie - concludono - morirà domani sapendo che è stato amato da migliaia di persone, grazie per il vostro sostegno".
Charlie Gard, staccheranno la spina al bambino di 10 anni a Londra - La sindrome da deplezione del Dna mitocondriale
Al bambino è stata diagnosticata poco dopo la nascita dalla sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, una patologia che causa un progressivo e inesorabile indebolimento muscolare, di cui si conoscono solo 16 casi al mondo.
Charlie Gard, staccheranno la spina al bambino di 10 anni a Londra - L'avvertimento dei medici ai genitori
I medici dell'ospedale pediatrico Great Ormond Street Hospital, dove il piccolo è ora ricoverato in terapia intensiva, avevano avvertito i genitori che il figlio non aveva speranze di sopravvivere e hanno deciso di staccare il suo supporto vitale. Connie e Chris Gard volevano però tentare una cura sperimentale negli Stati Uniti, per la quale hanno avviato una raccolta fondi.
Charlie Gard, staccheranno la spina al mabino di 10 anni a Londra - Respinto il ricorso alla Corte UE
I coniugi Gard hanno tentato ogni possibile via legale, compreso un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'Uomo, che è stato però respinto il 26 giugno. Secondo la Corte, qualunque ulteriore trattamento danneggerebbe Charlie, sottoponendolo a "dolore continuo, sofferenza e stress" senza produrre alcun beneficio.