Charlie, ore in più per i genitori. Renzi e Grillo: "Ue senz'anima"
In un doppio post su Facebook i leader dei due maggiori partiti nazionali dicono la loro sul caso del bimbo inglese affetto da mitocondriopatia
I medici, scrive il Daily Mail, hanno concesso qualche ora di tempo in piu' ai genitori per dire addio al piccolo Charlie G., il bimbo affetto da una rara malattia genetica degenerativa ed incurabile, cui il Great Ormond Street Hospital, dopo 10 mesi di via crucis, ha ottenuto da ogni livello di giustizia in Gran Bretagna e in Europa di staccare la spina alle macchine che lo tengono in vita. Inizialmente alle 12 ora di Londra (le 13 in Italia) era previsto che fossero spente le macchine ma ora all'11esima ora un'ulteriore proroga.
Charlie soffre fin dalla nascita di sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, malattia di cui sono noti altri 16 casi in tutto il mondo, che impedisce al corpo di produrre sufficiente energia per alimentare da solo gli organi interni come fegato e cervello, che cosi' deperiscono progressivamente ed in modo inarrestabile. Sono solo le macchine che appunto mantengono il bimbo affetto da questa rarissima malattia in vita. Il tabloid Daily Mail, citando un amico dei genitori, Connie e Chris, ha riferito che il sostegno fornito dalle macchine che tengono in vita il piccolo Charlie non sara' tolto oggi e che potrebbe anche essere rinviato a dopo il fine settimana.
Il caso del piccolo Charlie fa discutere anche i due maggiori partiti italiani, Pd e M5S. In un post su Facebook, il segretario del Pd ha deciso di dire la sua prima che venga staccata la spina al bambino inglese di 10 mesi affetto da una grave malattia: la mitocondriopatia, una grave malattia ereditaria che non fa funzionare nel modo giusto i mitocondri, gli organelli che producono l’energia necessaria per le funzioni vitali delle cellule.
"Mi fanno paura i social quando diventano curve da tifoseria con persone che sparano certezze e urlano, non cerco facili like. Ma condivido uno stato d’animo, più che uno status: il dolore di quei genitori e di quel bambino mi rimbomba in testa continuamente", scrive su Facebook il segretario del Pd, che aggiunge: "Mi sembra insopportabile per noi, figuriamoci per quella povera famiglia che vive queste ore così.
Perché la Corte Europea dei diritti umani (diritti?) non ha concesso la cura sperimentale in America? Perché non consentire alla scienza un ultimo tentativo? Facciamo proteste ovunque per qualsiasi cucciolo, e facciamo bene. E un piccolo cucciolo d’uomo non valeva un’attenzione diversa delle autorità europee? Per una volta ho più domande che risposte...", conclude Renzi.
Poche ore prima, dal suo blog, parlando della malattia di Charlie, era intervenuto anche Beppe Grillo, attaccando le istituzioni europee: "Neppure Pilato se ne lavò le mani in questo modo. Charlie Gard non è clinicamente morto, i suoi genitori non desiderano che siano spente le macchine che lo tengono in vita, addirittura se ne andranno via! Un viaggio di coraggio e di speranza: una musica che trova orecchie da mercante in questa europetta insipida e senz’anima".
Nel post dal titolo "Charlie Gard e l’Europa senz’anima", Grillo prosegue: "La corte europea per i diritti dell’uomo ha sentenziato: ciò che hanno deciso i tribunali inglesi riguardo la sospensione dei trattamenti per mantenere in vita il Piccolo Charlie Gard va bene così. Non è entrata nel merito la corte europea. È incredibile, significa che tutta la UE non ha da dire nulla, in più oppure in meno, riguardo una questione così atrocemente fondamentale", prosegue Grillo attaccando la Ue, anche se alla Cedu, la Corte europea dei diritti dell’uomo che ha respinto l’appello presentato dai genitori, aderiscono i 47 membri del Consiglio d’Europa e non è collegata alla Ue.