Cronache
Ciccio Graziani: "Inaugurai il torneo nel paese del clan, richiesta del Pd"
Il campione del mondo del Mundial '82: "Diedi il calcio d'inizio. Magari ho incrociato qualche boss". L'inchiesta sulla 'ndrangheta in Piemonte
Inchiesta Piemonte, Ciccio Graziani e il retroscena sulla partita con i boss
Emergono nuovi dettagli nell'inchiesta sulla 'ndrangheta in Piemonte che ha scosso la politica e travolto il Pd. Nel fascicolo è finito anche il nome del campione del mondo di calcio Ciccio Graziani, anche se il 71enne ex bomber della Nazionale e del Torino, risulta totalmente estraneo alle indagini. Il motivo di questo incidente - riporta La Verità - è il suo amico Antonio Esposito, un viveur di origini foggiane, classe 1946, che ha attraversato la Torino da bere socialista con un’impresa di pulizie e che è finito inguaiato per la sua passione per le belle donne, lo champagne e le macchine sportive. "Con me Tonino - dice Graziani a La Verità - è sempre stato educato e rispettoso, un amico vero. Se mi avesse dato retta, non si sarebbe mai trovato nelle difficoltà giudiziarie e finanziarie in cui si è cacciato".
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Poi il nome dell’ottantatreenne calabrese Salvatore Gallo, il ras delle tessere del Partito democratico torinese, indagato per estorsione, peculato e corruzione elettorale , sblocca un ricordo in Graziani: "L’ho conosciuto - spiega Graziani a La Verità - quando lui e Roberto Fantini organizzarono un torneo e mi chiesero la cortesia di andare a tirare il calcio d’inizio. Cosa che puntualmente feci. Una quindicina di anni fa, se non ricordo male in un paese di nome Volpiano". Il borgo citato - prosegue La Verità - è quello al centro dell’inchiesta perché sede del locale di ‘ndrangheta (una cosca) che gestiva i lucrosi affari degli appalti sulle autostrade gestite anche dai Fantini. "Chissà, - conclude Graziani - forse ho incrociato qualche boss".