Cronache
Colpo hacker: perso il codice 'Da Vinci'. Ko i servizi segreti: allarme terrorismo
Come in una spy story che si rispetti c'è un nome in codice da cui tutto ha origine e in questo caso è il suggestivo codice 'Da Vinci', un malware prodotto dai guru dell'azienda milanese Hacker Team specializzata in software per spiare computer e dispositivi mobili, vittima di un pesante attacco hacker lo scorso 6 luglio.
A tre giorni dal colpo dei pirati informatici una nota dell'azienda svela la portata dell'attacco: "Abbiamo perso la capacità di controllare chi utilizza la nostra tecnologia - scrive Hacking Team attraverso una nota ufficiale- Terroristi, estorsori ed altri possono implementarla a volontà. Crediamo sia una situazione estremamente pericolosa, è oramai evidente che esiste una grave minaccia".
Si apprende così che i 400 gb di dati sottratti non sono un danno fine a sé stesso: "Stiamo valutando se è possibile contenere i danni - fanno sapere dalla società milanese - Prima dell'attacco potevamo controllare chi aveva accesso alla nostra tecnologia. Ora, a causa del lavoro di criminali, abbiamo perso la capacità di controllare chi la utilizza".
In sostanza 400 gigabyte di file contenenti documenti riservati sono a disposizione del deep web, ma, ed è la cosa più preoccupante, si aprono falle per entrare nei sistemi usati anche dai servizi segreti di mezzo mondo, italiani compresi.
Giampiero Massolo, direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, il vertice dei servizi segreti italiani, è stato chiamato a riferire al Copasir sul caso: "Ci sono verifiche in corso in merito all'impatto dell'attacco subito dalla società Hacking Team sui software utilizzati dai servizi segreti italiani. Il rischio è infatti che dati della nostra intelligence siano stati hackerati".