Cronache

Competere.eu: "Bene gli aiuti di Stato per la patrimonializzazione delle pmi"

Eduardo Cagnazzi

Secondo il coordinatore dell'Osservatorio Arleo è fondamentale il sostegno di Invitalia e dell'Agenzia delle Entrate alle imprese per garantire le loro spese

“La dotazione di 4 miliardi di euro rappresenta una importantissima iniezione di fiducia da parte del Ministero dell’Economia verso le pmi. Il fatto di valutare le richieste entro dieci giorni dall’arrivo e comunque erogare il contributo entro venti giorni, come assicura Domenico Arcuri, costituisce sicuramente un passo in avanti verso la definizione di procedure efficaci ed efficienti, essenziali in un momento storico di grandi difficoltà per tante pmi italiane”. Lo afferma in un'analisi pubblicata sul sito del think tank Competere.eu Giuseppe Arleo, coordinatore dell’Osservatorio per la ricostruzione economica dopo il Covid-19 del centro studi.

Sulla base del “Quadro temporaneo per le misure di Aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”,  è stato istituito il Fondo Patrimonio pmi destinato alle imprese che, entro il dicembre 2020, sottoscrivano obbligazioni o titoli di debito con ricavi superiori a 10 milioni di euro e che effettuino un aumento di capitale non inferiore a 250 mila euro. “La presenza di una dotazione tanto corposa -spiega Arleo-  allontana i rischi di una procedura di click day, sebbene Invitalia valuti le domande in ordine cronologico e monitori l’efficace destinazione dei fondi prevedendo un rendiconto ogni trimestre”. Caratteristiche tecniche dell’incentivo, destinato a imprese con un fatturato tra i 10 ed i 50 milioni di euro e con un numero di occupati inferiore a 250 dipendenti, sono la previsione del rimborso entro il sesto anno dalla sottoscrizione, un valore nominale del titolo non inferiore a 10 mila euro, un tasso agevolato a partire da 1,75% del primo anno, con interessi corrisposti con periodicità annuale. Qualora, poi, la società richiedente abbia ottenuto altri aiuti, allora il prestito non potrà superare il maggior valore tra il 25% del fatturato del 2019 e il doppio del costo del personale del medesimo anno. “L’incentivo ottenuto -precisa Arleo- deve essere destinato al finanziamento dei costi del personale e alle spese relative al capitale circolante per attività presenti sul territorio nazionale. Inoltre è prevista una premialità, in regime di de minimis e pari alla riduzione del 5% del valore da rimborsare, se si mantiene il livello occupazionale presente al 31 dicembre 2019, e si investe almeno il 30% del valore dei titoli in tutela ambientale e in tecnologia afferenti alle linee guida di Industria 4.0”. Al fine di incentivare gli aumenti di capitale sociale, l’Agenzia delle Entrate prevede una procedura di credito d’imposta sia per coloro che apportano versamenti liquidi che per le società beneficiarie. Nel primo caso è previsto un credito d’imposta pari al 20%, capiente fino ad un massimale stanziato di 2 milioni di euro per coloro che apportino risorse liquide in società di capitali che nel bimestre marzo-aprile 2020 abbiano avuto una riduzione del 33% del fatturato. Le società beneficiarie, invece, possono usufruire solo in compensazione del credito d’imposta e per non più del 50% delle perdite eccedenti il 10% del patrimonio netto, fino ad un massimo di 800 mila euro, ridotto a 120 mila per le imprese operanti nel settore pesca e a 100 mila per quelle agricole.