Cronache

Confesercenti: controlli assenti a Napoli, clienti in fuga dai ristoranti

Eduardo Cagnazzi

Una lite scoppiata tra ragazzini ha messo il panico sul lungomare. Chiesto un incontro sulla sicurezza al prefetto e al questore. Schiavo: "Era da prevedere"

Confesercenti/Fiepet Napoli condannano la violenta rissa scoppiata oggi sul Lungomare cittadino e lamentano le gravi ripercussioni sulle attività commerciali della zona. Con due lettere firmate dai presidenti di Confesercenti Napoli, Vincenzo Schiavo (nella foto), e Fiepet Napoli, Antonio Viola e del vicepresidente Fiepet Roberto Biscardi, è stato chiesto un incontro urgente sia al prefetto della città Antonio Valentini che al questore, Alessandro Giuliano. "Segnaliamo che una banda di ragazzini ha scatenato una rissa e ha aggredito un automezzo del 118 in via Partenope-si legge nella missiva- e che questi delinquenti erano sprovvisti delle mascherine. Gli esercizi pubblici del lungomare non possono subire ulteriori danni oltre quelli che li hanno già messi in ginocchio, per cui richiediamo ancora maggiore vigilanza e presenza. L’indegna colluttazione ha fatto scappare a gambe levate tutti i clienti dei locali del lungomare".

"Ai nostri occhi -aggiunge Schiavo- lo Stato è assente, la città pare abbandonata al suo destino. Non è possibile che sul posto ci siano appena due volanti della polizia. E’ l’ultimo giorno di Carnevale, c’è il sole, è festa, era assolutamente scontato che ci sarebbe stato un assembramento di persone. I protagonisti di questa rissa sono delinquenti, gentaglia senza rispetto degli altri e della città. A pagare purtroppo sono sempre i ristoratori, già sommersi dai debiti, già vessati da un anno di Covid e dalle mille restrizioni. Gli amici de “I Re di Napoli”, ad esempio, sono stati assaliti da un gruppo di teppisti. È una vergogna doppia. Perché gli assembramenti sono assolutamente vietati e perché non è possibile che i nostri imprenditori siano vittime oltre che del Covid anche di questi delinquenti. Quale è la loro colpa? Forse quella di avere un ristorante sul lungomare? Quella di pagare migliaia di euro al giorno di fitto? Da parte loro c’è grande sdegno e enorme preoccupazione per il futuro: il fallimento o la rinuncia alle attività è dietro l’angolo. Occorre un incontro urgente con il prefetto e con il questore: siamo disponibili, come sempre, a collaborare, ma il tema sicurezza del Lungomare è essenziale. Si stanno depauperando -conclude Schiavo- due patrimoni: quello delle attività della zona e quello legato alla bellezza del posto".