Cronache
Coniugi uccisi, Gip: condotta disumana. Caccia ai complici italiani
Il 18enne ivoriano Kamara Mamadou ha tenuto una "condotta violenta, connotata da una disumana crudelta'" avendo "infierito contro vittime in eta' avanzate, e quindi piu' indifese". Lo scrive il Gip di Caltagirone Ivana Maria Cardillo, nel provvedimento di fermo convalidato ieri nei confronti del giovane in carcere per il duplice omicidio di Vincenzo Solano e di Mercedes Ibanez, descrivendo una personalita' dell'indagato come "tendente a efferati crimini" che emerge dalla "grande freddezza" dopo l'omicidio, dal "distacco dai fatti" e "dall'atteggiamento primordiale di avere indossato i vestiti e le scarpe di un uomo appena ucciso". Secondo quanto ricostruito dalla polizia, gli elementi raccolti a sostegno dell'accusa sostenuta dalla Procura di Caltagirone "rendono pressoche' certa la collocazione nella scena del crimine dell'indagato" che "possiede una spiccata propensione a commettere reati gravi". Per il giudice ha avuto dei complici perche', scrive il Gip, e' "impossibile per un unico giovane di corporatura media 'gestire' contemporaneamente le diverse azioni criminose compiute con una barbarie inaudita nei confronti' dei due coniugi". Tra gli elementi indiziari a carico dell'ivoriano c'e' anche un pezzo di una collana che Kamara aveva nel borsone e una polo blu, con un riporto rosso nel colletto, trovata in casa delle vittime.
Accertata violenza sessuale, contestato reato - E' anche accusato di violenza sessuale Mamadou Kamara, 18 anni, originario della Costa d'Avorio, ospite del Cara, fermato dalla polizia con l'accusa dell'omicidio di Vincenzo Solano, 68 anni e di Mercedes Ibanez, 70 anni, uccisi nella loro villa in via Palermo, a Palagonia, nel Catanese. "Dall'accertamento autoptico - ha detto il procuratore Giuseppe Verzera - e' stato riscontrato con certezza che l'ivoriano ha abusato della donna". Nella richiesta di convalida del fermo compare anche il capo di imputazione per la violenza sessuale. "Percossa, violentata e gettata in fin di vita dal balcone".
E' dunque l'ipotesi piu' accreditata, secondo quanto detto dal procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera sulla morte di Mercedes Ibanez, 70 anni. La ricostruzione e' al vaglio di riscontri da parte della polizia scientifica, ma sarebbe quella privilegiata secondo i dati emersi dall'autopsia. Un anello e due biglietti aerei sono gli indizi che collocano Kamara Mamadou sul luogo del delitto, a Villa Solano L'anello trovato nella casa, e' quello che compare sul dito dell'ivoriano Mamadou in alcune foto estrapolate dal suo cellulare e due biglietti aerei intestati alle vittime. Accertamenti sono in corso anche su tracce trovate sulle unghie dei due coniugi. I particolati sono emersi durante l'incontro con la stampa convocato dal procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera. Erano presenti il sostituto Amma Andreatta, il questore di Catania, Marcello Cardona, il capo della mobile Etnea Antonio Salvago e il dirigente del commissariato di Caltagirone Marcello Ariosto. Il colpo sarebbe stato studiato e non e' escluso che possa esserci stato "il suggerimento da parte di soggetti italiani", ha detto Salvago, ribadendo le parole del procuratore per il quale "l'ipotesi che vi possano essere persone di nazionalita' italiana che abbiano detto al migrante che in quella casa poteva esserci un 'tesoretto' e' al vaglio degli inquirenti". "Aspettiamo ulteriori esami della Scientifica - aveva inoltre gia' spiegato Salvago - per affermare o escludere che Kamara abbia agito da solo o con dei complici".