Consip: Cantone, via politici da gare e appalti; troppi i Romeo
Cantone: "Renzi, da premier, non ha in nessun modo interferito nella mia attività
Consip: Cantone, via politici da gare e appalti; troppi i Romeo
"La politica continua a occuparsi di gare e appalti. La corruzione nasce qui". Lo ha affermato il presidente dell'Autorita' Anticorruzione Raffaele Cantone che, in un'intervista a La Repubblica, respinge fermamente i sospetti sul caso Consip. "Da quando faccio il magistrato sono attentissimo a chi frequento, difficile avvicinarmi" ha spiegato. "Non ho avuto alcun rapporto con Romeo che non fosse puramente formale e l'ho conosciuto quando la sede dell'Avpc passo' all'Anac e avemmo l'esigenza di rescindere il contratto". Ho saputo dell'esistenza di Romeo solo quando e' stato arrestato per la vicenda Global Service e ho visto la sua foto per la prima volta sui giornali" ha aggiunto Cantone.
Cantone: "Renzi, da premier, non ha in nessun modo interferito nella mia attività
"Non ho mai detto che il contrasto alla corruzione sarebbe stata una passeggiata e non ho neppure lontanamente pensato che potessero bastare tre anni di Anac per invertire il trend. Abbiamo avviato un percorso, che e' ancora lungo, tortuoso, irto di ostacoli. Vicende come quelle di Consip non saranno certo le ultime che emergeranno in questo Paese. La corruzione e' tutt'altro che vincibile domani o dopodomani". E' giusto che l'ad di Consip Marroni resti al suo posto? "I magistrati - ha risposto Cantone - lo considerano fino a oggi un testimone attendibile. E chi collabora con la giustizia in modo corretto e leale fa il suo dovere; non spettano a me valutazioni diverse, di opportunita' connesse anche alla serenita' di svolgere un ruolo tanto difficile; e' compito del ministro dell'Economia e dello stesso Marroni". E Lotti? Dovrebbe farsi da parte come Renzi aveva chiesto per Idem e Cancellieri? "Su questo non ho nulla da dire perche' sono in ballo valutazioni politiche da cui e' necessario che mi tenga lontano. In generale, come ho detto tante volte, non basta un avviso di garanzia per imporre il passo indietro, ma la politica deve valutare se i fatti, a prescindere perfino da interventi giudiziari, siano piu' o meno compatibili con ruoli di responsabilita' per il Paese". Per quanto rigurda Renzi e il coinvolgimento del padre nel'inchiesta, Cantone ha risposto: "Renzi, da premier, non ha in nessun modo interferito nella mia attivita'. Personalmente credo sia giusto aver rispetto per una persona che sta vivendo un momento difficile. Le valutazioni complessive sulla vicenda potranno essere fatte quando si diradera' la cortina fumogena delle chiacchiere e i fatti saranno portati all'attenzione dei giudici".