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Cronache
Consip, i legali: "Romeo emarginato, era stato fregato dalle Coop rosse"

Consip: Romeo si avvale della facoltà non rispondere

Alfredo Romeo ha preferito avvalersi della facolta' di non rispondere al gip Gaspare Sturzo nell'interrogatorio di garanzia fissato questa mattina nel carcere di Regina Coeli. Il pm Mario Palazzi e il procuratore aggiunto Paolo Ielo hanno gia' fatto rientro a piazzale Clodio. A colloquio con l'imprenditore campano sono rimasti i suoi tre avvocati, Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge. 

Difesa Romeo, pizzini inutilizzabili, chiederemo libertà 

Gli avvocati Giovanni Battista Vignola, Francesco Carotenuto e Alfredo Sorge chiederanno entro breve la revoca della misura cautelare, firmata dal gip nei confronti dell'imprenditore campano Alfredo Romeo. "La nostra istanza - hanno annunciato lasciando il carcere di Regina Coeli - si basa su diverse questioni che lasciano dubitare sulla validita' e sulla utilizzabilita' di molti aspetti processuali, sia per quello che riguarda la durata delle indagini sia le modalita' di acquisizione della prova in relazione alle intercettazioni e alla ricostruzione dei documenti (come i 'pizzini', ndr) attribuiti a Romeo e su cui, a nostro avviso, non sono state rispettate le regole previste dal codice di procedura penale".

Legale, Romeo emarginato, e' stato fregato piu' volte

"All'interno della Consip, Alfredo Romeo non era affatto un privilegiato bensi' era emarginato. Altro che corruttore, lui e' stato fregato piu' volte cosi' come e' stato rappresentato in un esposto presentato los corso aprile in Consip e per conoscenza all'Anac e all'Antitrust", dichiara il legale. "Questo stesso incartamento - ha poi precisato il penalista - e' stato depositato tre mesi fa presso la Procura di Napoli e, da qualche giorno, anche presso quella di Roma. Alfredo Romeo, oggi davanti al giudice, si e' riportato a questo corposo documento in cui vengono raccontati i suoi rapporti in Consip e ricostruiti i meccanismi di assegnazione degli appalti".

Difesa Romeo, chiedeva più rigore nei controlli su Ati

Nell'esposto di oltre 50 pagine inviato lo scorso aprile a vari enti, "Romeo esprimeva tutto il suo rammarico e invitava la Consip a essere piu' rigorosa negli accertamenti e nei controlli sui grossi raggruppamenti illeciti rappresentati da quei gruppi imprenditoriali che sono i veri padroni del mercato". Lo ha spiegato l'avvocato Giovanni Battista Vignola, secondo il quale l'imprenditore campano, oltre a lamentarsi di cio', raccontava nell'esposto l'esistenza di queste Associazione Temporanee di Impresa (Ati), a suo dire illegittime, con cessioni di quote fasulle com tanto di nomi e cognomi dei titolari. Ecco, in questo caso, a nostro parere, si possono condurre indagini di maggiore spessore rispetto alla contestazione di corruzione".

Difesa Romeo, ecco le imprese segnalate in esposto

"Cooperative Rosse, Manutencoop e Cofely sono un po' i padroni del mercato" nei cui confronti Alfredo Romeo chiedeva controlli piu' rigorosi in ambito Consip, dice il legale di Romeo.

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