Consip: Romeo si avvale della facolta' non rispondere
Consip: difesa Romeo, mai conosciuto Tiziano Renzi
Consip: Romeo si avvale della facolta' non rispondere
Alfredo Romeo ha preferito avvalersi della facolta' di non rispondere al gip Gaspare Sturzo nell'interrogatorio di garanzia fissato questa mattina nel carcere di Regina Coeli. Il pm Mario Palazzi e il procuratore aggiunto Paolo Ielo hanno gia' fatto rientro a piazzale Clodio. A colloquio con l'imprenditore campano sono rimasti i suoi tre avvocati, Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge.
Consip: difesa Romeo, mai conosciuto Tiziano Renzi
"Il nostro assistito afferma di non aver mai dato soldi a nessuno e di non avere mai incontrato Tiziano Renzi o gente legata all'entourage dell' ex presidente del Consiglio". Lo dicono gli avvocati difensori di Alfredo Romeo, Francesco Carotenuto, Giovanni Battista Vignola e Alfredo Sorge, entrando nel carcere di Regina Coeli, pochi minuti prima dell' interrogatorio di garanzia per l'imprenditore arrestato per corruzione nella vicenda Consip.
CASO CONSIP: QUAGLIARIELLO, DA ROMEO 50MILA EURO ALLA MIA FONDAZIONE
"Certo che ci siamo visti, ma prima che esplodesse il caso giudiziario. Certo non con una cadenza quotidiana, e neppure settimanale. Del resto parliamo di un importante imprenditore meridionale che si occupa della pulizia degli uffici dei Servizi segreti come del Senato, per non parlare degli altri appalti". Così Gaetano Quagliariello, leader di Movimento Idea, intervistato dal Corsera. "ROMEO — prosegue Quagliariello — fece un finanziamento di 50 mila euro alla fondazione Magna Carta". "Si trattava di finanziamenti destinati a un progetto editoriale - sottolinea il senatore di Idea - , che sono andati al quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, La Verità". Un contributo che "compare nel nostro bilancio. Ed è messo sul sito della nostra organizzazione, come tanti altri. Pur nel rispetto della privacy di chi, per sue ragioni, preferisce non comparire. Mi risulta che ROMEO abbia finanziato parecchie altre fondazioni del resto o no?", conclude Quagliariello
Consip: Tiziano Renzi, nessun mister X a Fiumicino, basta assedio
"Insomma basta. C'e' un assedio continuo. Tutti i giorni. Anche alla mia vita privata. Ma io non sono nessuno. Non sono mai entrato nemmeno in politica". Lo dice Tiziano Renzi, intervistato dal 'Corriere della sera'. E alla giornalista che gli fa notare come invece il figlio Matteo non sia proprio uno sconosciuto, risponde secco. "E andate da lui". Sull'inchiesta Consip "scrivete cose che non esistono", ribatte Tiziano Renzi alla giornalista del 'Corriere', e spiega: "Uno si incontra per lavoro a Fiumicino con un possibile fornitore e che esce fuori? L'incontro segreto! L'uomo del mistero!". Quell'uomo, afferma Tiziano Renzi, "si chiama Comparetto" ed e' "il terzo gestore postale del Paese. La sua azienda, la Fulmine group, riunisce 250 operatori del settore. Non e' proprio un mister X". Con lui si e' parlato "di lavoro. Io - dice Tiziano Renzi - mi occupo di spedizioni porta a porta. Lui e' un mio interlocutore ma voi vedete il male ovunque". Quanto a sue eventuali dimissioni da segretario del Pd di Rignano sull'Arno, Tiziano Renzi risponde: "Non mi pare che ci sia da dimettersi. Il Pd e' sempre stato un partito garantista".
Consip: Orlando, mai cercato di capire come vanno inchieste
"Non ho mai cercato di capire come vanno le inchieste" su Consip. Lo dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che in'intervista al 'Corriere della Sera' risponde indirettamente al govenatore pugliese Michele Emiliano sull'ipotesi di un suo potenziale conflitto di interessi. "Sono l'ultimo a poter fare questo. La separazione tra i poteri deve essere rigidissima. E come Guardasigilli devo garantire l'autonomia e l'indipendenza della magistratura", aggiunge Orlando, che all'insistenza del giornalista sulla natura non solo giudiziaria ma anche 'politica' della questione risponde: "Ma nella mia situazione il primo profilo assorbe anche il secondo. Qualunque espressione da parte mia potrebbe essere fraintesa". Per il ministro, la sfiducia a Lotti e la posizione favorevole assunta al riguardo da Speranza "ha un forte livello di strumentalita' e contraddice la volonta' di sostenere il governo. L'avviso di garanzia non puo' essere l'anticipazione di un giudizio: l'ho sempre detto, anche parlando di avversari politici".