Cronache
Coronavirus, "3 euro l'ora per raccogliere pomodori e siamo senza mascherine"
L'urlo disperato dei braccianti irregolari, che adesso sperano nella regolarizzazione per lasciare le baracche in cui vivono
Coronavirus, "3 euro l'ora per raccogliere pomodori e siamo senza mascherine"
L'emergenza Coronavirus ha reso ancora più evidente la condizione disperata dei braccianti. Migranti irregolari spesso, costretti a lavorare nei campi per la raccolta dei pomodori per pochi spiccioli. Per loro adesso potrebbe arrivare la regolarizzazione, la proposta è del ministro dell'Agricoltura Bellanova e se ne sta discutendo all'interno della maggioranza. "Sono irregolare - spiega Bah Abdhoul alla Stampa - e quando sei irregolare ti pagano meno». Per lui 3 euro all’ora: tutti i giorni, senza riposi né contratto. «Me l’hanno proprio detto: posso lavorare solo in nero perché non ho i documenti».
Nei campi è quasi sera quando rientra nel ghetto abusivo di Borgo Mezzanone. Al confine tra Foggia e Manfredonia, a pochi passi dal centro di accoglienza per richiedenti asilo, dove mancano le minime condizioni di igiene e sicurezza. E dove la povertà significa anche criminalità. Risse, incendi, accoltellamenti. «Dormo con altre sei persone». In questo periodo, mai una visita medica. «Io non esisto, quindi niente dottori. Il governo deve ricordarsi di noi». Il rischio contagio nei campi è alto: "Il timore c’è, stiamo a distanza e usiamo mascherine e guanti. Li compriamo noi, il padrone non ci dà niente», confessa Noumuu. Solo in Puglia, secondo l’Istat, i braccianti a tempo determinato sono 180 mila, di cui 38 mila stranieri regolari. A questi si aggiungono almeno 20 mila irregolari, di cui oltre 5 mila solo nel Foggiano.