Cronache
Coronavirus, Brusaferro: "Cautela per fase 2. E' presto per pensare a vacanze"
Non c’è nessun picco nella curva dell’epidemia: "si è trattato di un picco artificioso", generato dal lockdown, ha detto l’epidemiologo Giovanni Rezza
Coronavirus: Brusaferro: "Verso fase 2 con grande cautela"
La fase di riapertura andra' fatta "con grande cautela", raggiungendo icontatti e sorveglianza del numero dei ricoveri. "Dovremo ripensare e riorganizzare la nostra organizzazione della vita sia nei trasporti chenel lavoro e nelle attivita' quotidiane". Lo ha detto il presidente dell'Istituto Superiore di Sanita' (Iss), Silvio Brusaferro, nella conferenza stampa organizzata dall'Istituto. "Le vacanze? Mi pare troppo presto per poter rispondere. Dobbiamo pensarci: bisogna fareun passo alla volta con cautela. Cercheremo di capire: pensiamoci, mafacciamo un passo alla volta. Il virus non scompare: ci accompagnerà peri prossimi mesi e fino a quando non avremo un vaccino disponibile". Ha aggiunto il professore Silvio Brusaferro.
Rezza: "La curva decresce, a metà maggio non saremo a zero casi"
Non c’è nessun picco nella curva dell’epidemia: "si è trattato di un picco artificioso»" generato dal lockdown, ha detto l’epidemiologo Giovanni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nella conferenza stampa organizzata dall’Istituto. come riporta il Corriere della Sera. E ha sottolineato: "C’è un trend di decrescita, ma a metà maggio non arriveremo a zero casi. Spesso si parla di nuovi contagi, ma si tratta in realtà di vecchie notifiche. Adesso è importante considerare la comparsa dei sintomi". Nella fase 2 "sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, con i test, il rintraccio e l’isolamento dei contatti e le azioni di contenimento ed le eventuale creazioni di zone rosse che saranno fondamentali" per contenere il contagio.
Coronavirus, Iss: "In Rsa 6-700 morti dal 1/2, 40% con sintomi"
Dall'indagine promossa dall'Istituto Superiore di Sanità sulle Rsa emerge che dal 1 febbraio si stimano tra i 6.000 e i 7.000 decessi, il 40% dei quali con tampone positivo o con sintomi attribuibili al coronavirus, anche se la concomitanza con il picco influenzale rende difficile una stima più precisa. Lo ha sottolineato Graziano Onder, del Centro cardiovascolare e dell'invecchiamento dell'Iss, nel punto stampa sull'andamento epidemiologico.
Coronavirus, Iss: "Isolamento domiciliare chiave per fase 2"
"Nella fase 2 l’isolamento domiciliare è la frontiera su cui intervenire. Il contact tracing consente di individuare i contatti stretti e metterle in quarantena. Chi convive ci entra in automatico". Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante il punto stampa all’Iss sull’andamento dell’epidemia. "L’isolamento domiciliare - ha aggiunto il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità Gianni Rezza - è un tema che tocca tutti. In Cina è stato affrontato in modo diverso, i malati e i contatti sono stati portati in strutture apposite, con le buone o con le cattive. Da noi non è possibile, ci si basa soprattutto sull’isolamento domiciliare. C’è anche un problema di disponibilità di queste strutture. Chiaramente comporta un rischio maggiore di trasmissione intrafamiliare. Bisogna essere molto disciplinati nelle rigorose regole che questo comporta".