Cronache
Coronavirus, caos pusher nel centro: Genova chiede l'esercito. REPORTAGE
Viaggio nel centro storico più grande d’Europa: in mano ai pusher africani di eroina.
Reportage
Genova. Il centro storico invoca l'esercito
Claudio Bernieri
Eccoci per un giro nei vicoli e androni della “Zena” medievale , dove come angelo custode vigila lo sbigottito assessore alla sicurezza Antonio Susi Olivieri del Municipio 1 , vale a dire l’angelo custode di tutte le bellezze ( chiese, monumenti , palazzi, affreschi ) che può offrire ai turisti , ora scomparsi, l’antica città marinara. Ora, lui spiega, la città pare in mano ai ragazzotti erculei di Benin City, Nigeria, ai picciotti delle mala senegalese e ai “ cavallini “ sfrontati del Maghreb che nel centro storico spacciano giorno e notte, infischiandosi del virus e delle “autocertificazioni”.
Racconta l’assessore di una sicurezza ( sicurezzza che ormai è solo sulla carta, e non per colpa di Olivieri) : “ abbiamo un alto numero di spacciatori per strada. E ‘ necessario l’esercito a supporto delle Forze dell'Ordine.”
Il suo è un discorso pacato, accorato, logico, ma allarmante. Autocertificazioni , mascherine, guanti monouso , distanze di sicurezza…Illusioni. I pusher ignorano la burocrazia ministeriale: sfuggono dalle Forze dell’Ordine nei labirinti dei vicoli : gli ”sbirri” come vengono chiamati nei ridotti anarchici delle viette , sanno inoltre che i nigeriani sono armati di machete, per nulla disposti a stare in casa in quarantena. E vanno cauti .
Biz is Biz.
«Nell'incontro odierno del tavolo di sicurezza organizzato dalla Prefettura è uscito un quadro che prevede un rafforzamento sui controlli di ordine e sicurezza pubblica. Una presa di consapevolezza sulla vivibilità e i problemi che sta vivendo il nostro centro storico “ spiega con una punta di ottimismo Olivieri .
“Voglio ringraziare innanzitutto di cuore le nostre Forze dell'Ordine che, nonostante i mille problemi e le poche risorse che hanno a disposizione, quotidianamente danno assistenza e tutela a tutta la cittadinanza e riescono a tenere a bada i molti che fanno fatica ad orientarsi con ordinanze continue. Il loro impegno è costante, preciso e deciso, per questo ritengo che meritino un aiuto in questo clima di emergenza. Detto questo …( Olivieri sospira ) ….ho ricevuto numerose segnalazioni, come delegato alla sicurezza del centro storico, sulla massiccia presenza di spacciatori per le strade.
Questa ordinanza, che abbassa il numero dei frequentatori dei nostri vicoli, riesce a mettere in luce il loro reale numero, in quanto non si possono più mischiare con la popolazione. Inoltre, altro fattore da tenere conto, la mancanza di clienti li rende ancora più aggressivi. Altro problema sono gli assembramenti che si creano ancora oggi, uno su tutti il mercato abusivo davanti alla casa di culto in vico del Fregoso, che avviene con le stesse modalità pre-emergenza e che spaventa di più i residenti.
Potrei citare altri numerosi esempi, quali via Pré, salita Pollaiuoli, via S. Luca, situazioni diverse e simili tra loro. Alcuni punti nel centro storico vanno presidiati, chiedendo l'ausilio dell'esercito. Necessario è restituire sicurezza alla cittadinanza e ridurre così anche il lavoro alle nostre Forze dell'Ordine. Ci confrontiamo con una realtà difficile, in cui le cronache sono piene di preoccupazioni e indicazioni spesso contraddittorie, quindi sarebbe molto utile avere qualche pensiero in meno. Ci vuole più coraggio per aiutarci tutti»
Già, i ragazzi della movida selvaggia sembrano scomparsi, e pure i no borders punkabbestia che hanno nella casbah i loro castelli. Deambulano soltanto le staffette maghrebine, irritanti e sfrontate…E i fattori, tossici che arrivano da tutta la Lombardia.
I residenti dalle finestre scattano video e immagini che parlano più di qualsiasi inchiesta: i pusher sono padroni di una città e per sfrattarli “ ci vogliono le forze speciali” arringa sul suo portone medievale il responsabile del locale comitato civico. “ non mi prenda per un odiatore,please” chiosa il gentiluomo.
Basta fare un giro col gentiluomo ( un marchese che abita in un palazzo storico di via Giustiniani , uno dei tanti Rolli, case rinascimentali per alloggiare un tempo dalla Repubblica Genova agli ambasciatori mediorientali) per apprendere una realtà drammatica. Lo spaccio di eroina è in mano all’Ascia Nera, come sulla Domiziana. I boss della confraternita delinquenziale, detti in gergo i mama boys, coordinano il traffico nei vicoli e non intendono recedere. Può forse una volante contrastare i commandos di spacciatori che si dileguano nella casbah ad ogni passaggio di poliziotti?
“Abbiamo chiesto ai prefetto l’impiego di ronde di militari, che rastrellino i vicoli, che inducano i pusher a rispettare le regole. Non si tratta solo di sicurezza. Si tratta della vita di una intera città che è una bomba sanitaria pronta ad esplodere per colpa di queste bande di africani.”. dice l’assessore. Insomma , carenza di pattuglioni : Folgore, Battaglione San Marco, reparti di Comsubim. Parà e azioni di commandos scesi da elicotteri Sikorsky UH-60 Black Hawk , come a Mogadiscio, chiede il marchese gentiluomo di via Giustiniani, attorniato dal Fruttivendolo e dal Parrucchiere di via del Campo. Una invocazione che sale dai vicoli cantati dal mite De Andrè. Viene in mente allora, più che il film di Ridley Scott, La battaglia di Algeri. di Pontecorvo. Il centro storico sta per esplodere? La paura , la violenza, l’angoscia … ecco cosa si respira per le strade di “Zena” , pensieri pesanti che si mischiano alle goccioline dell’invisibile moria.