Cronache

Il virologo Tarro:"Panico senza senso. Il virus potrebbe sparire in primavera"

Antonio Amorosi

La famosa prima Sars è cessata con la primavera. E’ durata da novembre ad aprile. Potrebbe andare così. Lo spiega il virologo internazionale Giulio Tarro

Diffusione del Coronavirus in Italia. Con Affaritaliani abbiamo intervistato il virologo di fama internazionale Giulio Tarro, allievo di Albert Sabin (l'inventore del vaccino contro la poliomielite)

 

Professore, siamo passati ‘dall’abbracciamo tutti i cinesi e gli immigrati perché sennò siamo razzisti’ al panico generale. Che ne pensa? Non era meglio un po' di buon senso fin dall’inizio?

“E’ assurdo. Siamo passati dal non succede niente al succede tutto”.

 

Andando subito alla questione, sembra che il Coronavirus ‘soffra’ il calore. E’ vero?

“Si, pare di sì. Fra l’altro la famosa prima Sars è cessata con la primavera. E’ durata da novembre ad aprile, in sostanza. Potrebbe andare così. Si, spero che questo virus abbia la stessa fine”

 

E intanto, oltre a seguire i protocolli e il buon senso, cosa bisogna fare?

“Mi dicevano che alcune nazioni già dicono che gli italiani non possono più essere accettati (ride)”

 

Mi sembra solo una questione di panico delirante o no?

“Si, è certo. Oramai diciamo che c’è anche questa posizione di terza categoria che si siamo guadagnati, il terzo posto (nelle classifiche dei contagiati, ndr)... E queste sono le conseguenze”.

 

La prima cosa da fare?

“Non farsi prendere dalla sindrome da panico. Stare tranquilli. Avere buon senso e soprattutto non fate i razzisti (ride)”.

 

Le vere precauzioni da usare?

“Lavarsi le mani, il viso, stare attenti agli starnuti, alla tosse. La mascherina la deve usare più chi già è infetto o ha anche a che fare con pazienti invece di coloro che normalmente non hanno contatti”.

 

Come distinguere la normale influenza dal Coronavirus?

“L’influenza è un malessere generale con più o meno sintomi respiratori. Questa malattia da Coronavirus pare dia solo una tosse secca e quindi poi c’è un approfondimento bronchiale, per così dire”.

 

E’ credibile la ricostruzione che dice che il focolaio di espansione è stato un ospedale dove forse non hanno seguito i protocolli corretti per accogliere chi era stato colpito?

“Si, è credibile. Tutti cercano il paziente numero zero, ma oramai qui siamo nel pieno di una sindrome da panico, incredibile”.

 

Gli animali sono portatori del virus? Potrebbe farci chiarezza sulla questione?

“Diciamo pure che tutto comincia, e la gente non si rende conto, dal pipistrello. Dalla regione asiatica a sud ovest della Cina, diciamo, dove sono stati isolati almeno 50 Coronavirus nell’intestino dei pipistrelli si è arrivati a noi”.

 

In che modo?

“I pipistrelli ovviamente rilasciano gli escrementi e li depositano dappertutto, in prossimità di greggi, animali piccoli, grandi, roditori, ecc… E il 3% dei contadini di questa zona asiatica ha gli anticorpi per il Coronavirus. Poi come avviene con l’influenza c’è l’anno che si scatena il ceppo più maligno e l’anno che accade meno. Presumibilmente sta accadendo lo stesso con i Coronavirus. E’naturale che ci sia questo tipo di diffusione”.

 

Quindi anche gli uccelli sono portatori...

“I pipistrelli sono una sorta di intermediari”

 

Sulla quarantena che ci dice?

“E’ giusta e va fatta solo per alcuni”.

 

Quindi che dobbiamo fare? Ha senso questa idea che si è diffusa di starsene chiusi in casa?

“Negli Stati Uniti hanno ripristinato la legge federale sul vaiolo che prevede la quarantena riprendendo quello che già si sapeva dagli anni ‘60. Hanno ripreso quella normativa”.

 

E come funziona?

“Funziona così: chiunque abbia questi rapporti con chi è proveniente dalla Cina, visto che è la zona di focolaio centrale, ovviamente deve farsi due settimane di quarantena. Negli Stati Uniti non hanno avuto bisogno di interrompere i voli e non hanno i nostri numeri. Abbiamo visto con questa idea che figura abbiamo fatto!? Alla fine le persone potevano arrivare lo stesso facendo scalo a Londra, Mosca, ecc...”.

 

Sentendoci sicuri si è creata una diffusa mancanza di controlli...

“Certo”.

 

Possiamo frequentare luoghi affollati?

“Per prendersi il Coronavirus il contatto deve essere diretto. Devo preoccuparmi solo di chi mi sta in prossimità. Per dire, non avviene per un trasporto dentro un anfiteatro. La trasmissione avviene attraverso le goccioline che vengono prodotte e diffuse nell’ambiente mentre parliamo, tossiamo, starnutiamo. Se queste goccioline vengono a contatto con le mucose di un’altra persona, della bocca, degli occhi o del naso, il virus può introdursi nell’organismo e causare la malattia. Ma basta il buon senso per evitare il contagio. Il panico che si sta diffondendo non ha nessun senso”.