Cronache

Coronavirus: 650 contagi, 45 guariti. Tar riapre scuole e musei nelle Marche

Coronavirus: da oggi scuole chiuse nel Tarantino. Iss confermata la positività dei primi due casi in Toscana

Coronavirus: Borrelli, 650 positivi, 45 guariti in Italia

Sono 650 le persone positive al Coronavirus in Italia. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, facendo il punto sull'emergenza. "Iniziamo da una buona notizia che arriva dalla Lombardia: ci sono 3 guariti, con un totale in regione di 40 persone. In totale, con i 2 della Sicilia e i 3 del Lazio, in Italia i guariti sono 45", ha detto inoltre Borrelli.  Diciassette i morti. In Lombardia sono 403 i contagiati (di cui 40 dimessi perche' guariti e 14 morti); 111 in Veneto (2 morti), 97 in Emilia Romagna (1 morto), 19 inLiguria, 4 in Sicilia (2 guariti), 3 ciascuna in Lazio (tutti e 3 guariti), Campania, Marche, 2 in Toscana e Piemonte, 1 in Alto Adige, Abruzzo e Puglia. I ricoverati con sintomi sono 248, 56 sono in terapiaintensiva e 284 in isolamento domiciliare. I tamponi somministrati sonostati 12.014 (la meta' in Veneto).

Coronavirus: Borrelli, contagi e morti in trend giorni scorsi

Il picco di contagi da coronavirus e di decessi di oggi sono attribuibili, per i commissario straordinario Angelo Borrelli, al fatto che "i numeri di ieri non contenevano il dato della Regione Lombardia. Stamane si parlava di 450 contagiati solo in Lombardia, noi avevamo 400 in tutto il territorio. Questo perchè la regione aveva avuto un problema informatico. Credo che i numeri, se distribuiti in modo corretto, siano nello stesso trend dei giorni scorsi. Ma non ho fatto questo calcolo", ha detto il Capo della Protezione civile in Conferenza Stampa.  

Coronavirus: Tar riapre scuole e musei nelle Marche

Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente,ha sospeso in via cautelare l'ordinanza con cui la Regione Marche avevadisposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazionipubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24,00 del 4 marzo 2020 alfine di contrastare la diffusione del coronavirus. 

Coronavirus: allarme ospedale Cremona, posti letto al limite 

Mentre sono state eseguite le prime dimissioni dall’ospedale di Cremona, dove sono un centinaio i posti letto dedicati alle esigenze del Corovirus, c’è allarme per il numero dei letti a disposizione dei pazienti. Tutto con l’Asst che però conferma  il buon lavoro fatto fino ad oggi. “L’ospedale - ha detto Giuseppe Rossi, direttore dell’Asst - si sta riconfigurando in modo efficace. Da lunedì riapriranno anche alcuni servizi ordinari. Quello che è certo è che il paziente che ha problemi viene preso in carico e seguito in modo appropriato e nel posto adeguato”. Nelle scorse ore ci sono state le prime tre dimissioni di pazienti interessati dal contagio che sono potuti tornare a casa. I pazienti ad oggi sono 81, di cui 42 con polmonite, con 18 pazienti dichiarati in condizioni gravi e seguiti nel reparto di terapia intensiva. Alcuni dei positivi sono stati trasferiti la scorsa notte al San Matteo di Pavia e al Niguarda di Milano. Intanto il sindaco di Cremona ha chiesto alla Regione maggiore attenzione per il presidio ospedaliero che necessita di strumenti e sta raggiungendo il limite di capienza sui posti riservati all’emergenza che non accenna a scemare. 

Coronavirus, corista della Scala positivo: stop alle attività

Un corista della Scala è risultato positivo al Coronavirus e il teatro ha disposto di prolungare lo stop alle attività fino al 2 marzo. Il dipendente è assente per malattia sin dal 13 febbraio, oltre una settimana prima della scoperta del focolaio lombardo. La Scala ha diramato un avviso urgente a tutti i dipendenti e le maestranze: chiunque abbia lavorato per la messa in scena de Il Trovatore il 12 febbraio o sia venuto in contatto con il collega dovrà sottoporsi agli accertamenti. Il corista non è ricoverato e ha superato la fase acuta della malattia.

Coronavirus: da oggi scuole chiuse nel Tarantino

Dal comune capoluogo Taranto a Torricella, il centro dove è stato accertato il primo caso di coronavirus nel Tarantino - e anche il primo in Puglia - da Grottaglie a Crispiano, nella notte scorsa i sindaci della provincia di Taranto hanno firmato le ordinanze, subito pubblicate sull’albo pretorio comunale e fatte circolare in tutti i modi, con le quali dispongono da oggi e sino a sabato prossimo la chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, per consentire al personale delle imprese specializzate di effettuare interventi di sanificazione.   La misura si è resa necessaria dopo che su un uomo di Torricella, rientrato nel proprio paese domenica sera dopo essere stato a Codogno, è stato riscontrato un caso di Covid-19. L'uomo è attualmente ricoverato nel reparto Infettivi dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto e non è in condizioni preoccupanti.  La chiusura delle scuole é stata concordata nella tarda serata di ieri tra il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, la Provincia di Taranto e i sindaci ed ha finalità di sicurezza e cautelative, come peraltro gli stessi sindaci sottolineano nelle loro ordinanze.   Non è esclusa una proroga della chiusura anche dopo il 29 febbraio qualora la situazione dovesse richiederlo, come peraltro alcuni sindaci spiegano nelle loro ordinanze. La sanificazione delle scuole, come disposto da Emiliano, proseguirà sino a domenica 1 marzo. I sindaci dicono che si tratta di "provvedimenti eccezionali" per ridurre i rischi di contagio. E oggi la conferenza dei sindaci, che si era già riunita due giorni fa, si riunirà di nuovo nella sede della Provincia per seguire l'evolversi della situazione. "In queste ore di tensione e giusta preoccupazione - affermano i sindaci della provincia di Taranto - si raccomanda tuttavia la massima calma, tutte le istituzioni sono in campo per garantire la massima protezione per tutti i nostri cittadini".

Per l’uomo risultato positivo al primo test sul coronavirus, si attende oggi l’ulteriore responso attraverso un secondo test il cui risultato giungerà dall’Istituto superiore di sanità. L'Asl Taranto ha spiegato che, una volta raccolta la segnalazione dell’uomo, è scattato il soccorso. Il triage, dice Asl Taranto, "è stato svolto dal 118, che ha immediatamente ricoverato il caso sospetto presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto. Il trasporto è avvenuto in sicurezza con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale già nelle disponibilità del 118 e delle quattro associazioni convenzionate ad hoc per l’eventuale trasporto di pazienti casi sospetti da Covid-19".   "Giunto al reparto di Malattie Infettive, reparto preparato da diversi giorni in ottemperanza alle normative vigenti e alle disposizioni regionali e ministeriali, il paziente - precisa Asl Taranto - ha seguito il percorso previsto dal protocollo per la stanza a pressione negativa dov’è attualmente ricoverato". Le condizioni dell’uomo vengono definite buone ("è asintomatico" si precisa) sia dal sindaco di Torricella, Michele Schifone, che dal suo medico nonché ex sindaco dello stesso Comune, Giuseppe Turco, che ha pure fornito informazioni sulla prima assistenza prestata all’uomo. L’uomo, di rientro da Codogno, dove era stato dal 19 febbraio, è stato preso dal fratello all’aeroporto di Brindisi la sera del 24 febbraio e trasportato a casa. Al suo rientro, ha informato il Comune e lo stesso medico personale di essere stato a Codogno. Turco ha riferito che a Codogno avevano tranquillizzato l’uomo sulla ripartenza per casa invitandolo solo a rispettare la quarantena. Arrivato a Torricella, l’uomo non aveva febbre che é invece comparsa la mattina successiva intorno alle 7. E da lì sono poi scattate le misure precauzionali, ricovero ospedaliero compreso. Adesso verranno eseguiti accertamenti anche sulla famiglia dell’uomo, sulle persone con le quali è venuto in contatto una volta rientrato a Torricella, nonché sui passeggeri che erano con lui sull’aereo.   Prima che si manifestasse il caso a Torricella, una serie di misure di vario tipo erano già scattate nel Tarantino. All’ospedale di Martina Franca, per esempio, la visita ai degenti è stata limitata ad una sola persona mentre ArcelorMittal ha istituito nello stabilimento di Taranto una task force, guidata dal direttore sanitario, che agirà per tutti i siti del gruppo siderurgico.

 

CORONAVIRUS: ISS CONFERMA LA POSITIVITA' DEI PRIMI 2 CASI IN TOSCANA

E' arrivata nella tarda serata di ieri la validazione da parte dell'Istituto superiore di sanità dei primi due casi positivi al coronavirus in Toscana. Lo si apprende dalla Regione. Si tratta dell'imprenditore fiorentino di 63 anni e dell'informatico 49enne di Pescia (Pistoia), quest'ultimo rientrato giovedì scorso da Codogno, ricoverati rispettivamente nei reparti di malattie infettive dell'ospedale di Ponte a Niccheri, a Firenze, e di quello di Pistoia. Ieri in Toscana ci sono stati altri due casi sospetti positivi per i quali la Regione attende ancora la validazione dell'Istituto superiore di sanità: un 65enne vicino di casa dell' imprenditore 63enne e un cittadino norvegese di 26 anni che studia all'Università di Firenze, rientrato sei giorni fa in città.

CORONAVIRUS: RICCIARDI, 'RIUSCIREMO A CONTENERE VIRUS, CASI POSITIVI SOVRASTIMATI'

''Riusciremo a contenere il virus. I casi positivi sono stati sovrastimati ''. A dirlo è Walter Ricciardi, da pochi giorni consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, in un'intervista al 'Corriere della Sera'. ''Chi ha dato l'indicazione di fare i tamponi anche alle persone senza sintomi, gli asintomatici, ha sbagliato. La strategia del Veneto non è stata corretta perché ha derogato all'evidenza scientifica. Le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità, riprese dall'ordinanza del ministro della Salute del 21 febbraio, non sono state applicate. Prevedevano che fossero fatti i test solo su soggetti sintomatici in presenza di due caratteristiche: il contatto con malati di Covid-19 accertati e la provenienza da zone di focolai''. Il risultato è stato quello di ''generare confusione e allarme sociale'' perché visto che i test ''non sono perfetti'' c'è ''un'ampia possibilità di sovrastimare le positività''. E' successo quindi, spiega Ricciardi, che ''i casi verificati sono circa 190, confermati dall'Istituto superiore di sanità che ha il compito di validare l'eventuale positività dei test condotti nei laboratori locali. Quindi meno dei 424 casi dichiarati che invece includono quelli in attesa di conferma. Il risultato delle positività è stato anticipato dalle Regioni, il Veneto ma anche la Liguria, prima della risposta definitiva, e il ministero della Salute per obbligo di trasparenza si è trovato nelle condizioni di comunicare all'Oms queste informazioni''. L'ex presidente dell'Istituto superiore della Sanità è ''ottimista''. ''Se verranno applicate tutte le misure indicate nelle ordinanze ministeriali dovremmo andare verso una fase di contenimento. Lo capiremo la prossima settimana a che punto siamo. Ci riusciremo, come in Cina dove il problema è stato ben più drammatico. La primavera e le temperature più miti possono aiutare''.